domenica 20 maggio 2012

Dell'equilibrio

Magick - La Magia secondo Aleister Crowley
4. Dell'equilibrio
 
I)
Scopo di ogni cerimonia magica è quella di unire il Microcosmo con il Macrocosmo.
Essi devono essere posti in perfetto equilibrio, in modo da far coincidere le due immagini. Tale equilibrio viene affermato dal Mago nel disporre il Tempio in modo perfettamente simmetrico: se a nord vi è qualcosa, dovrà esserci qualcosa anche a sud. Per questo motivo tutti gli strumenti posti nel Tempio sono perfettamente proporzionati l’uno con l’altro,
Anche lo stesso Mago deve essere bilanciato: se tiene uno strumento con una mano, nell’altra deve avere un altro strumento. Anche ogni movimento deve essere bilanciato: un passo, anche breve, a sinistra, comporta un passo a destra.
L’immagine che così si crea è la correzione di un’idea sottintendo la contraddizione in essa contenuta.
Il pensiero del Mago, quindi, deve essere sempre sottoposto a questo processo/smembramento: dapprima distrutto, dall’analisi ne esce equilibrato. L’idea non equilibrata è a rischio di duplicità, ingannevolezza e deviazione: ogni verità è relativa.
II
Tutto ciò che viene usato dal Mago deve essere vergine, ovvero immacolato dal tocco di ogni altro: è il Mago l’unico che abbia mai usato lo strumento.
Pensate al bastone: per tagliarlo bisogna usare un coltello, per usare il coltello bisogna saperlo costruire… L’insegnamento di questo consiglio (che quindi trascende il dogma) è far imparare al Mago che egli agisce all’interno di un ambiente e che, quindi, si ha bisogno dell’aiuto degli altri. E vi è anche un altro insegnamento: qualsiasi risultato, anche la semplice creazione di un bastone, viene raggiunto solo con fatica, senza facilitazioni.
Se, infatti, il Mago segue l’insegnamento e costruisce da sé la sua spada, questa creazione gli donerà insegnamenti su cose che ignorava.
Il Mago, quindi, non si fa servire, bensì si rimbocca le maniche in funzione del risultato.
Un altro insegnamento è che ogni gesto del Mago deve essere singolo: quando si taglia il legno per il bastone il colpo deve essere secco e unico.
L’insegnamento è che abbracciare la Magia significa rinunciare ai compromessi e procedere con decisione nella propria strada.
Altro consiglio: non mercanteggiare con ciò che ti serve per il compimento dell’opera: qualsiasi sia il valore che lasci, ciò a cui è destinato lo scopo della tua compera ha un valore incommensurabilmente più alto: il più infimo degli strumenti del Mago ha un valore maggiore di tutto il resto dei suoi averi,
Inoltre il non mercanteggiare, il seguire l’obiettivo ad ogni costo con decisione, porterà il cosmo ad agire al favore del mago: la completa dedizione all’opera solleverà il Mago anche dalle estreme difficoltà per sollevarlo dalla miseria.
È un darsi interamente al cosmo che favorisce la sorte di chi è capace di compiere sacrifici senza aver dubbi.
III
L’invocazione di un dio, elevarsi a tale divinità, richiede un triplice processo:
  • Purificazione
  • Consacrazione
  • Iniziazione
Quindi non  è unicamente il Mago a sottoporsi a questo processo, ma anche i suoi strumenti. Riferendoci a quanto sopra, come il Mago si purifica prima dell’invocazione, allo stesso tempo userà una Coppa il cui metallo non è mai stato usato per altri scopi.
Quindi è come se ogni strumento del Mago venisse purificato, consacrato e quindi immesso in un processo d’iniziazione, di pari passo con la via che lo stesso Mago percorre.¨
Avendo gli strumenti una finalità tanto importante, il Mago se ne prende la massima cura e dona loro il rispetto dovuto a un fido compagno di viaggio.
Ed è quindi con cura, con cognizione di causa che egli si appresterà al loro uso e, con la stessa concentrazione, li metterà in atto.

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