lunedì 20 giugno 2011

La Papessa

Gli Arcani maggiori dei Tarocchi secondo Oswald Wirth

3) LA PAPESSA
Così come il Primo Arcano (il Bagatto) è in perenne movimento, così il Secondo Arcano maggiore, la Papessa, è immersa in un’immobilità calma, silenziosa, impenetrabile e sacra.

La Papessa rappresenta la sacerdotessa del mistero, Iside, dea della notte profonda che lo spirito umano non può penetrare senza il suo aiuto.

Con la mano destra tiene socchiuso il libro dei segreti che nessuno potrà aprire senza le chiavi che ella tiene con la mano sinistra: Una chiave è d’oro, quindi connessa al sole, e l’altra è d’argento, connesso alla luna. Il significato delle due diverse chiavi è che bisogna unire la razionalità (sole) all’immaginazione (luna) se si vuole divinare quanto è nascosto. La divinazione che esegue la Papessa è il discernimento della realtà attraverso il velo delle apparenze sensibili; d’altronde Iside favorisce l’intuitivi.
Uscendo dall’unità primordiale che tutto include (rappresentata dal Bagatto), si entra nel binario della distinzione, nel sagrato del tempio di Salomone, dove s’innalzano due colonne (chiamate Jakin e Bohas), le quali troneggiano ai lati del trono della Papessa.
Una delle colonne è rossa, colore che corrisponde al fuoco-ardore vitale-maschio, l’altra è azzurra, colore accostato all’aria-soffio che alimenta la vita-femmina. In questo dualismo permane l’unione degli opposti che regola la creazione.
Tra le due colonne è steso un velo dalle mille sfumature, agitato dalla brezza; è la cortina che bisogna sollevare per penetrare nel sacro recinto. E se questa immagine del velo fa sostare il visionario a contemplarlo, l’Iniziato non si lascerà distrarre e vorrà guardare oltre. Allora la Papessa scosterà un secondo velo per permettergli di leggere il suo viso ed i suoi occhi. Egli non sarà, quindi, più schiavo di miraggi, bensì si eserciterà ad immaginare nel modo giusto.
Infatti l’insegnamento della Papessa si basa sull’immaginazione, rappresentata dalla falce di luna che sovrasta la sua tiara d’argento. La stessa tiara è cinta da due corone: quella che sfiora la fronte allude alla filosofia occulta e alle dottrine dell’ermetismo, mentre quella più in alto è l’emblema della Gnosi.

La Papessa è avvolta in un ampio manto di porpora con bordi d’oro e fodera verde. Il verde diventa, in questo caso, la vitalità posseduta interiormente dalle idee che traducono per noi le verità trascendenti, ovvero idee vive che assimilano l’immaginazione dell’esser umano senza riuscire a darvi forma. Queste nutrono le nostre aspirazioni più elevate (porpora) e generano le religioni (bordi d’oro). La Papessa, infatti, non si rivolge al credente miope, bensì al pensatore, capace di una costante rigenerazione religiosa.

La Papessa si appoggia alla Sfinge, la quale propone eternamente tre domande universali: “Da dove veniamo?” – “Cosa siamo?” – “Dove andiamo?”.
Sotto di lei un pavimento di riquadri alternati tra bianco e nero, a simboleggiare che le nostre percezioni sono sottomesse alle leggi dei contrasti.

Il piede destro della Papessa è appoggiato su di un cuscino, che rappresenta il bagaglio delle nozioni positive che possiamo acquisire nel campo del misterioso.

INTERPRETAZIONI DIVINATORIE:
Rigore, severità
Punizione, timore
Giudizio, coscienza, dovere, legge morale
Sacerdozio, scienza religiosa, metafisica
Insegnamento
Autorità, influenza suggestiva esercitata sul pensiero altrui
Sicurezza, assenza di dubbio
Direttore spirituale, medico dell’anima
Funzione che conferisce prestigio
Immoralità (quando preso dal punto di vista negativo durante la lettura dei Tarocchi)

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