14. Causa, destino, effetto, karma
-
che tutto
dipende da un’entità superiore
-
che tutto
dipende dal fato
-
che tutto
dipenda da se stesso
Il Buddhismo afferma che se si vogliono conoscere le
cause create in passato, bisogna guardare gli effetti che si manifestano nel
presente. Se vuoi conoscere gli effetti che si manifesteranno in futuro, guarda
le cause che si stanno mettendo nel presente.
Karma è un antico termine sanscritto che significa
azione. Qualsiasi azione da noi effettuata (pensiero, gesto, parola) produrrà
un effetto.
Nessuna causa svanisce nel nulla, bensì si immagazzina
in noi in attesa di essere usato. Ognuno ha il suo karma personale, un accumulo
di cause e tendenze, positive o negative.
Si ritorna a dire che quando ci troviamo confrontati
con un problema, la risposta è dentro di noi (anche se scatenato da un
apparente fattore esterno).
La più importante applicazione del concetto di karma è
che ognuno è artefice del suo destino. Tutte le cause della sofferenza sono
dentro di noi e non ci sarà, quindi, una sofferenza troppo grande da non poter
sormontare. Ognuno ha la possibilità di cambiare qualunque problema.
Il concetto di karma è presente in molte
filosofie/credenze dell’Asia, tuttavia è stata interpretato in modo diverso a
dipendenza delle varie credenze.
Ad esempio c’era l’idea che le sofferenze derivavano
da un cattivo karma, cosa che portava ad assistere passivamente alle proprie
sofferenze: tutto era già stabilito e non si poteva modificare. Non si poteva
fare altro che tentare di distaccarsi, quindi, dalle sofferenze e, di
conseguenza, anche dai desideri, giungendo all’ascetismo del Nirvana,
l’annullamento totale di se.
Un altro esempio è l’espiazione del karma negativo
attraverso le pratiche ascetiche e conseguenti esercizi di pratica spirituale.
Si giungeva al risultato solo dopo innumerevoli esistenze e rinascite.
Un altro esempio ancora era quello di affidarsi ai
monaci, donando cibo e denaro.
Il Buddhismo di Nichiren Daishonin, che parte dal
Sutra del Loto, insegna invece che ogni persona ha dentro di se le potenzialità
per cambiare il corso della propria esistenza subito, senza complicate pratiche
ascetiche.
Torniamo al Nam-myoho-renge-kyo, che cambia la
tendenza vitale di base, armonizzandolo con la Legge dell’universo. Come il
karma negativo è dettato dai pensieri/azioni egoiste, il karma positivo è
formato da pensieri/azioni di bontà. Attraverso il gesto di un singolo, si
estende (come visto sopra) la buona (come la cattiva) azione attraverso
l’ambiente circostante, creando degli effetti sul futuro. Contemporaneamente,
nei casi delle azioni positive presenti, queste influenzeranno anche quelle
negative passate, permettendole di viverle con maggiore leggerezza nel
presente. La saggezza della buddità consente di evitare di ritornare sui
percorsi negativi intrapresi (evitando un circolo vizioso). I desideri terreni
non sono, quindi, demonizzati, bensì divengono la spinta per spingere l’essere
umano al miglioramento.
Riepiloghiamo il punto di vista di Nichiren Daishonin:
1. L’ambiente è lo specchio che riflette il nostro karma.
Per cambiare questa immagine, dobbiamo agire su noi stessi, essere attivi e non passivi.
Per cambiare questa immagine, dobbiamo agire su noi stessi, essere attivi e non passivi.
2. I desideri terreni non sono più un fine che domina la
nostra vita, bensì un incoraggiamento a migliorarla. Non abbiamo bisogno di
sopprimerli.
3. Il karma diviene più leggero nel presente ed è sempre
nel presente che si costruisce, da soli, un futuro prossimo positivo. Tutti lo
possiamo attuare da adesso, senza rinunciare alla nostra identità e sperare di
riuscirci in una vita futura.
4. Questo processo crea effetti positivi nell’ambiente
che ci circonda, creando attorno a noi e nel futuro un’onda positiva che non è
la pura fortuna, bensì un risultato delle nostre azioni.
È ovvio che non basta recitare una volta
Nam-myoho-renge-kyo per vincere alla lotteria, nemmeno cento volte, se per
questo. Ma possiamo cambiare la rotta della nostra vita, il nostro destino.
Questo, però, solo con la pratica assidua e costante, con le scorciatoie non
otteniamo risultati. Inoltre non dobbiamo prendere in giro il nostro karma,
fingersi diversi da quello che siamo, sarebbe come ingannare se stessi. Dobbiamo
essere coerenti nello studio, nell’applicazione, come anche nel nostro modo di
fare di tutti i giorni per poter sperare di raggiungere un karma/destino
possibile.
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