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sabato 1 dicembre 2012

Partendo da Paumanok – IX

Che cosa cerchi così pensoso e in silenzio?
Di che cosa hai bisogno, compagno?
Figlio, dimmi, pensi che sia l’amore?
Ascolta, figlio – ascolta America, figlia o figlio,
è cosa dolorosa amare un uomo o una donna all’eccesso,
eppure soddisfa, eppure è grande,
ma c’è qualcos’altro di molto grande, che fa tutto
coincidere,
qualcosa di magnifico, di là della materia, che con mani
continue sfiora e provvede per tutti.
Walt Whitman

sabato 23 giugno 2012

A te

Straniero, se tu passando mi incontri e desideri parlare
         con me, perché non dovresti parlarmi?
E perché io non dovrei parlare con te?


Walt Whitman

venerdì 25 maggio 2012

In viaggio per gli Stati

In viaggio per gli Stati partiamo
(traverso il mondo, spinti da questi canti,
facendo vela da qui per ogni terra, per ogni mare)
noi che vogliamo essere allievi di tutti, maestri di tutti, e di tutti amanti.
Abbiamo visto le stagioni che si profondono e passano, e abbiamo detto, Perché un uomo o una donna non dovrebbero fare come le stagioni, spargersi come loro?
Ci fermiamo un poco in ogni città grande o piccola,
passiamo attraverso il Canada, il Nord est, la valle
del Mississippi e gli Stati del Sud,
ci consultiamo su eguali termini con ogni Stato,
mettiamo alla prova noi stessi e invitiamo uomini e donne ad ascoltare,
diciamo a noi stessi, Ricorda, non temere, sii candido, promulga il corpo e l’anima,
sosta un poco e procedi, sii copioso, temperato, casto
magnetico,
e ciò che tu hai sparso possa allora tornare come le stagioni ritornano,
e possa essere proprio come le stagioni.


Walt Whitman

sabato 14 gennaio 2012

"Mentre meditavo in silenzio"


Mentre meditavo in silenzio,
tornando sulle mie poesie, facendole lunghe, esitanti
         considerazioni su di esse
un Fantasma sorse davanti a me con un aspetto
         sospettoso,
terribile per bellezza, età e potenza,
il genio dei poeti di antiche terre,
che volgeva verso di me i suoi occhi come fiamme,
che indicava col dito tanti canti immortali,
e con voce minacciante disse: Che cosa canti?
Non sai che non c’è che un tema sempre vivo per i bardi?
E che è il tema della Guerra, la fortuna delle battaglie,
il fare dei perfetti soldati?

Sia pure così, risposi io,
anche io troppo altezzosa ombra canto la guerra, più lunga e
         grande di ogni altra,
ingaggiata nel mio libro con alterna fortuna, con fughe,
         avanzate, ritirate, vittorie rinviate e irresolute,
(eppure mi sembra sicura, o come sicura alla fine) campo di
         battaglia è il mondo,
per la vita e per la morte, per il Corpo e per l’eterna Anima,
guarda, io anche sono venuto, a cantare il canto delle
         battaglie,
e formo soprattutto valorosi soldati.

domenica 23 ottobre 2011

"L'individuo io canto"

Foglie d'erba (3)

L'individuo io canto

L’individuo io canto, una semplice singola persona,
eppur pronuncio la parola Democrazia, la parola
 In-Massa

La fisiologia da capo a piedi io canto,
né la fisionomia da sola né il cervello da solo valgono per
la Musa: io dico che la Forma completa vale gran lunga di più,
la Femmina e insieme il Maschio io canto.

La Vita immensa in passione, impulso, potenza,
piena di gioia, per le azioni più libere che si compiono
sotto la legge divina,
l’Uomo Moderno io canto.

mercoledì 24 agosto 2011

Introduzione a "Foglie d'erba"

Foglie d'erba (2)
Introduzione
da un testo di Giuseppe Conte

I temi più cari a Whitman, i quali si riflettono nelle sue poesie, sono, come lui stesso gli descrive:
Cameratismo, Allegria, Soddisfazione e Speranza.
Mentre per il proprio stile egli lo definisce in questo modo:
“ Io perfeziono e rifinisco ben poco: non potrei, in relazione al mio disegno. Il lettore avrà sempre la sua parte da fare, proprio come io ho avuto la mia.”

Formatosi nelle redazioni di giornali, la sua formazione come scrittore include la lettura di testi sacri, Shakespeare, alcuni filosofi greci. Non amava seguire i poeti lirici, il che, per un poeta moderno, rappresenta un’eccezione.
Whitman, il quale mette al centro del suo interesse le masse democratiche dell’(allora) nuovo continente (gli Stati Uniti), ha uno scopo ben definito, basato sulle sue letture e sulla sua professione giornalistica: scrivere un libro sacro che santifichi il presente, fatto di democrazia, lavoro, corpo (e quindi eros).
Un progetto eclettico, che porta i poeti europei suoi contemporanei a diffidare di lui e dei suoi scritti, salvo poi, in alcuni casi, rivalutarlo più tardi.

La poesia di Whitman da un lato si pone come energia, forza eversiva che scardina l’ordine, dall’altro come canto che celebra il presente e la realtà nei suoi aspetti minimi, come un filo d’erba che nasce. E questo suo amore per i particolari e la terrestrità è ben evidente in tutta la sua opera, soprattutto nelle sezioni iniziali.
Il concetto di democrazia di Whitman, molto caro a Whitman, non è solo politico o morale, egli esalta massa e individuo contemporaneamente, come loda sia il singolo che l’eguaglianza.
Tuttavia il suo argomento preferito è chiaramente la libertà, conseguita in seguito a un nuovo accordo con la natura.

sabato 20 agosto 2011

Walt Whitman

Foglie d'erba (1) 


Walt Whitman

Una breve cronologia



Walt Whitman nasce il 3 maggio 1819 a West Hills, Long Island.
Nel 1823 la sua famiglia si trasferisce a Brooklyn, New York.

Frequenta la scuola per soli 5 anni (dal 1825 al 1830), per poi iniziare a lavorare come tipografo fino al 1835. Nel 1836 inizia a fare l’insegnante in piccole scuole pubbliche per un anno e mezzo, attività che alterna a quella del giornalista (che comincia nel 1838).

Nel 1855 pubblica la prima edizione (autopubblicata) di Foglie d’erba (Leaves of Grass), originariamente composta da dodici poesie e una prefazione. Negli anni continueranno a seguire nuove edizioni ampliate di questo testo a cui continuerà a lavorare fino al 1891 e ad arrivare a un volume di cento poesie.

Nel 1862 si trasferisce a Washington per accudire il fratello, ferito durante la Guerra Civile. Trovato lavoro presso il ministero degli Interni, resterà per diversi anni, prima di essere allontanato dal suo impiego in quanto riconosciuto come l’autore di Foglie d’erba, opera da molti considerata indecente.

Nel 1870 si stabilisce a Camden, New Jersey, dove era giunto per assistere la madre morente. Nel 1873 Whitman è afflitto da un ictus.

Inizia a crescere la sua fama come scrittore, che porta al riconoscimento internazionale di Foglie d’erba.

Walt Whitman muore il 26 marzo 1892, viene sepolto nel cimitero di Harleigh (Camden) in una tomba da lui stesso disegnata.