Guardando il trailer di questo film pare si abbia davanti la solita commediola statunitense con personaggi visti e rivisti: Marito carino, moglie carino, cane combina guai.
E, almeno, per la prima parte, il film non si discosta troppo dalle previsioni. Poi inizia il secondo tempo e la commedia diventa una scusa per parlarci in modo chiaro e realistico delle dinamiche familiari e delle problematiche che possono sorgere.
Owen Wilson, attore ben famoso che, però, ho sempre fatto fatica a digerire, in questo ruolo lascia la sua aria da spaccone simpatico per mostrarci un personaggio completo, un marito che diviene padre di famiglia, incapace di accantonare i suoi sogni nel cassetto.
E poi c’è Marley… ovvero il cane. Di certo è simpaticissimo, inguaribile pasticcione onnivoro, eppure il regista ce lo mostra anche per i suoi aspetti distruttivi e dirompenti, i quali strappano sì diversi sorrisi, ma che non sempre sono mostrati in chiave esclusivamente comica. Bellissimo poi vedere anche il lato affettuoso di questo cane, il quale si dimostra presto essere un vero membro della famiglia, non solo una palla di pelo che rosicchia qualcosa.
Frenkel mette molta carne al fuoco e, a mio avviso intenzionalmente, non sempre esplora in profondità i vari aspetti che tratta, lasciando lo spettatore giungere alle proprie conclusioni e libero di fare le proprie riflessioni.
Si parla di matrimonio, di figli, di castrazione (letterale e figurata), di ambizioni personali e lavorative.
No, non è il solito filmetto: si ride, ci si appassiona ai personaggi, entrando nella vita di una famiglia simile a molte altre. E poi, alla fine, si piange.
Di certo è un film commerciale, ma, in quest’ottica, ne è uno splendido esempio.
Mauro Biancaniello
Stiamo parlando di "Io & Marley", regia di David Frenkel
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