Visualizzazione post con etichetta Pensieri e poesie. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Pensieri e poesie. Mostra tutti i post

lunedì 16 maggio 2022

Solchi tra le ombre

Figlio di un depresso e di un regina mida

Cresci tra opposti

con una figura dalla quale distanziarsi

con una figura che non puoi raggiungere

Non devi diventare tuo padre

non puoi sperare di diventare tua madre


E poi diventi genitore

rivedi l'empatia di tua madre,

le regole di tuo padre

e le metti tutte nella tua vita


Nessuno ti fa incazzare

molti si appoggiano a te

tutti ti sorridono 

Perché sei diventato quello che le ombre non erano


Sei diventato energia perenne 

che sa riscaldare e distruggere 

che traccia i suoi solchi sul terreno

E se non ti seguiranno folle

troverai sempre chi ti darà da bere

e ti fermerai sempre ad aiutare,

ma solo chi vuol essere salvato.


lunedì 2 maggio 2022

 VERSO SERA 



Sul vagone di un treno viaggiano cinque persone.

Si avvicina la sera, le luci sono già accese, anche se il sole ancora filtra tra i finestrini. La maggior parte dei pendolari sono già andati a casa.


La normalità è la cravatta sciolta dell'uomo dai capelli grigi che pensa come sarà bello rivedere i figli.

È la camicia aderente della ragazza che va a fare l'aperitivo con una persona speciale.

È il piercing sul naso del ragazzo che sta ascoltando Gahli.

È il rossetto nuovo nella borsetta di un'altra ragazza.

È l'unico libro presente nel vagone, letto con attenzione da una donna. E non è un romanzo.

Nei microcosmi dei treni e delle metropolitane, dei bus e degli autopostali, le persone mostrano la loro normalità al mondo, soprattutto verso sera, quando la stanchezza ci obbliga a togliere le maschere, fa nascere l'indifferenza verso come vogliamo apparire.


Ognuno di questi viaggiatori fa qualcosa che ricorda la normalità di ciascuno di noi.

La cravatta che non stringe il collo è il laccio del lavoro che si allenta, la promessa di casa.

La camicia aderente un semplice mezzo di seduzione, un modo per sentirsi belli.

Dalle cuffie arriva la musica, che accompagna ciascuno di noi.

Il rossetto nuovo è il piccolo oggetto nuovo, come i tanti che ci concediamo per sentirci meglio.

Forse il libro cartaceo pare però ai limiti della nostra moderna normalità. È un libro di botanica, il che lo rende ancora più particolare. Un romanzo, gli appunti di scuola, un tablet.. questi sarebbero forse più comuni in un viaggio.

O forse è qualcosa che dimostra il bisogno di distrarsi dalla, appunto, normalità di un giorno lavorativo.


La norma dei comportamenti negli ambienti (e orari di lavoro) è quasi codificata dalla società, per questo stiamo osservando questa scena di sera. Ci mostra sfumature che non sempre si vivono in pubblico.

Se fossimo durante un turno di notte in un ospedale, la domenica mattina a casa di una famiglia, il venerdì sera di una giovane single, forse potremmo vedere normalità molto diverse.


Seppure siamo animali abitudinari, lo stesso tutti anelano quel momento in cui la routine subisce un sobbalzo nel percorso della vita. E quindi anche questi brividi sono normalità. Poi, ovvio, i brividi potrebbero anche sembrare anomali a molti.


Ma cosa è anomalo?

Quella cravatta appesa nell'armadio di una casa dove l'uomo suonerà la batteria su un pezzo degli AC/DC?

La camicia aderente messa per sedurre un'altra donna?

Il ragazzo che ascolta Ghali che sta andando a trovare mamma e la abbraccerà con forza?

Il rossetto nero per una cena di chi ama musica dark?

Il libro che servirà per capire come tenere l'orto che non può più accudire suo padre?


La normalità è superficiale solo a chi la osserva da lontano. È un dado, con troppi numeri e trasparente. Non sempre cade sul 2. E nemmeno sul 8, se per questo.

La normalità, credo, sia un insieme irregolare di piccole particolarità che ognuno costruisce per stare bene.

mercoledì 12 gennaio 2022

Confessione di un cuore rabbioso (Intro)

 Credo esistano le persone

buone

con un'indole

buona

Con un'anima 

buona

che risplende e riscalda.


Anche nel mio cuore

vi è calore

Ma è fiamma

che sa bruciare

anche amare

ma sa anche quali colpi dare

e dove fare del 

male.


Son caduto da un albero

malato

Ho saputo

(ho dovuto) 

guarire le mie radici

Ho trovato

quel terriccio di bontà

su cui era cresciuto l'altro albero

L'ho coltivato

e imparato ad amarlo

ad amare.


Eppure.


Un cuore di rabbia

sa fare male

sa sopravvivere

agli altri e pure

a se stesso


Quindi.


Amo amare 

so far male

Distinguo tra colpire

e abbracciare


Ma.


Quel terriccio

l'energia di quell'albero

mi si è fuso nelle membra

nelle corde vocali

Nel correre verso

te

Nell'urlo

che ti spaventa


Non chiedermi pazienza

Non chiedermi un abbraccio

Non chiedermi amore.


Sarà donato.


Tutto sarà donato

a chi nel mio cuore 

sarà stato dato spazio


Altrimenti.


Non vi è spazio

pazienza

bontà


Quella fiamma del mio

cuore

che colpisce

riscalda

distrugge

accoglie.


Non è umore

È un cuore

creato dalla rabbia

modellato nella sabbia

con un pizzico di bontà.

giovedì 16 dicembre 2021

Cuscino di pietra

Appoggiai la testa

su un cuscino di pietre

ma tanto

la pesantezza delle membra

gli ingorghi di pensieri

che mi addormentai

serenamente

martedì 14 dicembre 2021

Dicembre - sole

 Uscito dal bosco, un raggio di sole ha investito i miei occhi. Non mi sono fermato, ho camminato, con gli occhi chiusi, a far entrare nel mio viso il calore del sole d'inverno.

mercoledì 29 settembre 2021

"Sono viva solo perché mi hanno fatto nascere"

 Sono viva solo perché mi hanno fatto nascere
Ma le gambe ancora sono tiepide e non calde
Non è la fretta che le può rendere più toste
Questo l'ho capito e già mi sembra un passo avanti
Per non scavarmi fosse
Da riempire
Per il gusto di frenare
Qualche onesta e buona mia intuizione
Che mi metto a censurare
Per un senso del pudore
Che dipende dal mio tempo
In cui si sputa sul dolore
E nessuno è mai contento
(Margherita Vicario)

sabato 18 settembre 2021

giovedì 16 settembre 2021

Neutralità nel razzismo

 Dichiararsi neutrali nella questione del razzismo, vuol dire dare accondiscendenza nei confronti di atti razzisti

lunedì 26 luglio 2021

Lo stadio del razzismo

 La questione del razzismo è stata travisata in una lotta tra due tifoserie, in cui in una si inneggia all'indigeno, nell'altra allo straniero, omettendo entrambe le mancanze e i difetti dei propri idoli.

Un simile atteggiamento favorisce lo stereotipo e non permette un dialogo sereno, come anche l'ammissione di mancanze nel proprio ragionamento.

Non faccio esempi, perché anche se abbiamo teste di cazzo di ogni nazionalità, ben abbiamo presente i nobili esempi di ogni cultura

venerdì 16 luglio 2021

Vacanze feline

 Oggi iniziano le mie vacanze

Da mesi si sapeva dell'arrivo di Tigretto, il micetto che ha reso le giornate della giovane Chiaretta più vivaci, dopo un periodo in cui avevo notato che quest'ultima fosse troppo sedentaria per avere 4 anni e con bisogno di compagnia . E avevo già capito che difficilmente si sarebbe potuto partire. O meglio: si sarebbe potuto partire, però lasciando un micio di pochi mesi senza un amico umano conosciuto da poco. Senza contare che i pochi soldi che c'erano venivano dirottati su cibo, sui controlli e vaccini del nuovo arrivato, per garantirne la buona salute .

Ma la speranza è l'ultima a morire, quindi a pensare a piccoli viaggi (sempre più low cost), fino ad escludere l'idea dopo le prime notti in cui Tigretto ha dormito tutte le notti o al fianco del mio petto o a quello di mia figlia. Quindi ricalcola e trova alternative in zona per mini gite.


E si ammala Piuma


Niente di grave, solo 10 giorni circa di problemi che si sono risolti. Ma gli animali non hanno la cassa malati e la minuscola riserva è sparita, anzi il conto è andato in rosso. 

E con esso ogni possibilità di fare qualunque cosa.

Qualunque cosa, dal viaggio al gelato.

E se una parte di me non può non rattristarsi della situazione, l'altra è felice, soddisfatta. Al mio benessere, ho anteposto i soldi delle mie poche entrate alla figlia, ai miei tesori pelosi e al concedere loro abbastanza spazio per vivere tutti in armonia. Ovviamente anche solo il pensiero di star via una notte senza vedere piuma a pochi giorni dalla malattia non era un'opzione da considerare.


E oggi, primo giorno di vacanza, non sono potuto andare al bar a bere il caffè, ma sono stato svegliato da tre miagolii diversi alle 7, e, con grande piacere, ho dedicato a coccole e giochi le prime ore di questa giornata.


Mentre scrivo queste righe, piuma riposa serena nella camera, Chiaretta è sdraiata a prendere fresco dopo aver fatto compagnia al suo amico umano durante il caffè con coccole e Tigretto dorme sulla mia pancia fusando. 

Quindi un buon inizio, anzi ottimo

mercoledì 14 aprile 2021

+4


Etichette superate su capelli tagliati 

Il Lei che si trasforma in Tu

e mentre la musica va

e loro stanno fermi

la mia voce si sente

il mio corpo si muove


Perché la musica si evolve in avanti

mentre loro vogliono rulli di tamburi

glorificando rare pietre miliari

trovate su chilometri di sterco


Etichette superate su abiti umorali

Il Lei che si trasforma in Tu

e ritorna al Lei

mentre loro sono ingabbiati

con giorni che si susseguono uguali

come i loro jeans slavati


Perché i colori non devono essere sobri

la camicia indossata quando si vuole

l’orecchino non si può togliere

ma quella cravatta ci sta bene


Perché non guardo il passaporto

quando ascolto

quando mi vesto

quando c’è bisogno di ridere

quando devo incazzarmi




sabato 14 novembre 2020

Isolamento (novembre 2020)

Parole di altri su suoni di altri nell’assenza di movimenti di altri Benedetta luce di sole non dietro a uno schermo Cerco lei la luce del sole il verde distante il rumore dell’acqua

Invece attesa

Stesse mani, le mie, unica pelle che vedo senza uno schermo Due gatte che fanno le gatte che ci sono  più di altre gatte Il resto è tutto qui in settanta metri quadri troppo freddo per il terrazzo

ed ho anche smesso di fumare



mercoledì 21 ottobre 2020

L'arte e l'assenza (Sofia non è in casa)

L'ARTE E L'ASSENZA (SOFIA NON È IN CASA)


La musica

intua assenza fa girare i miei pensieri,

finché mi ricordo

che se posso ballare

è perché non vi è

la tua voce

in questa casa


I libri

in tua assenza mi portano a costruire impalcature di pensieri

finché mi ricordo

che se posso riflettere

è perché non vi è

la tua presenza

in questa casa


Un film

in tua assenza mi immerge in un mondo lontano

finché mi ricordo

che se posso viaggiare

è perché non vi è

il tuo sguardo in questa casa


Lontani

il mio essere si nutre

delle beltà del mondo

Vicini

il mio essere si rallegra

della gioia del tuo spirito

Il Segnale

 Testa che vaga

sopra Cuore che batte

Cuore che batte, che anela

qualcosa

di diverso

Testa che vaga

non controlla il Cuore 

che batte

che anela qualcosa

Qualsiasi cosa che possa

farlo sentire vivo

ancora più vivo

Testa che si arresta

che sente che il Cuore

batte un ritmo diverso

che è nato un sorriso

Testa che vorrebbe

tornare a vagare

incominciare a sognare

Testa che sa riconoscere

di non essere la sognatrice

di non poter sperare

di non poter illudere

di non poter far sì ci si 

ferisca

per le illusioni


Testa che

dà 

il Segnale


Cuore che

ascolta

il Segnale 

e smette


lunedì 23 marzo 2020

Il nemico e il nostro cortile

Finché tutto andava bene,  si beveva lo spritz e si andava in vacanza, potevamo preoccuparci del mondo,  dell'ecologia, dell'accoglienza.
Ora, forse ancor più con la rabbia di stare in casa, ci rintaniamo in noi stessi, mettendo come supremo dogma la propria salute a scapito di qualsiasi altra cosa, arrivando a minacciare chi passeggia.
Inoltre abbiamo dato al covid 19le sembianze di un nemico e noi tutti eroi a doverlo combattere.  Se questo modo di "gasare" il popolo può essere usato da certa politica, forse dovremmo ricordare che la violenza verbale influisce il nostro pensiero e comportamento.
Al solito, mi pare si scambi un periodo di riflessione e di possibilità di elevarsi, a un rincorrere fobie ed egoismi.
Tutela di se stessi certo, ma non dimentichiamo chi abita nel nostro cortile.

lunedì 16 marzo 2020

Guardando attraverso il limbo del Coronavirus

Io non sono uno di quelli che può stare a casa perché lavoro in una casa di cura.
Non nascondo di avere paura:
Paura che possa essere contagiata mia madre (over 65)
Paura possa essere contagiata mia figlia (6 anni)
Paura che, calcolando anche il mio lavoro, possa essere contagiato anch'io.
Prendo tutte le precauzioni necessarie, esco il meno possibile, ma so benissimo che, a differenza di altri, corro dei rischi.
Ma una parte, dentro di me, non ha paura.
Sarà la spavalderia del "tanto a me non succede", ma c'è qualcosa dentro me che mi rassicura, che mi dice che già da tempo ho preso provvedimenti e che andrà tutto bene. La sorte (e un po' di acume), hanno fatto in modo che almeno il mio nucleo di affetti più stretti sia stato messo al sicuro da un enorme rischio di contagio prima che venissero adottate certe misure.

Mi urta molto, comunque, la facilità di contagio, da quello che osservo.
Ancora troppe automobili in giro, ancora troppe persone in giro e che parlano, senza rispettare la distanza indicata. Troppa gente che non capisce che al supermercato non si va ogni giorno: si fa una lista, ci si organizza.
Sono tuttavia sinceramente convinto che non vi sia nulla di male nel recarsi tra i boschi, facendo attenzione, per una passeggiata isolata dal resto del mondo, un modo per far correre mia figlia, un modo per respirare aria, un modo per fare respirare bene anche la casa

Anche perché, mi chiedo, quanto durerà ancora tutto questo?
Non sono un esperto, ma vorrei comunque condividere alcune considerazioni da profano:
Questo virus, come tutto quello che riguarda le polmoniti, non ama di certo il caldo, tuttavia, a differenza di altri virus, non disponiamo di un vaccino, quindi nemmeno possiamo immaginare che, col caldo di una primavera annunciata (in questo momento scrivo in maglietta e pantaloncini ed è il 16 di marzo), ci saranno meno contagiati, ma che in autunno riparte la giostra.
Quindi come muoversi? Come pensare che anche tutto il resto che ci circonda (lavoro, economia) possa reggere il passo con questa nuova situazione?
Se in Cina hanno chiuso tutto è perché non sono una democrazia e perché di soldini da parte ne avevano a iosa.
Quindi mi pare ovvio che per l'Europa le questione cambia, sopratutto per la mia madrepatria Italia, e che quindi ci sarà bisogno davvero di capire: ora come faremo?
Certo, si prenderanno soldi per le emergenze e sono sicuro che li stati aiuteranno tutti, in qualche modo.

Ma come andremo avanti mesi? Forse un annno?

Solo per queste ultime settimane, ci sarà un conto enorme da pagare.

Ci sarà un conto da pagare per la società, soprattutto economico, ma anche con un buco culturale che internet non può colmare. Non basta vedere il museo del Prado via Internet, film come Gravity necessitano di cinema, il teatro visto in video non ha sapore...
Ci sarà un conto da pagare individualmente, in questa vita reclusa. Di certo, invece, il rapporto tra genitori e figli subirà delle modifiche positive: tra genitori e nonni (il tenersi costantemente aggiornati, anche se non ci si riesce a vedere, evitando messaggi e trovando il tempo per chiamarsi), tra genitori e figli che vivono in casa. Con tutto questo tempo a disposizione, senza scuole, credo che ambo le parti semplicemente troveranno nuovi modi per relazionarsi e i genitori, con una possibilità di decessi maggiorata, semplicemente capiranno la bellezza di stare assieme coi loro figli.
Ma i rapporti sentimentali non stabili? I famosi separati in casa, chi ha smesso di amarsi o chi non ha capito di amarsi? Ci sarà di sicuro uno sfacelo: vivere nella stessa casa 24 ore su 24, 7 giorni su 7...
E, in generale, c'è da chiedersi se poi, in un futuro, la gente avrà la stessa voglia di un aperitivo o una cena tra amici, quando avrà preso l'abitudine a mandarsi 20 Whatsapp al giorno.


E poi i danni nell'economia domestica privata. Che entrino meno soldi mi par ovvio per molti, per chi, come me abita in Ticino, la situazione è ancora peggiore. Il divario salariale enorme tra nord e sud della Svizzera, poteva, in minima parte, essere colmato dai minori prezzi delle merci in Italia. Ora, nel mio piccolo, ho notato un aumento di costi di quasi il doppio per prendere quasi la metà.
Una politica che ha favorito il dumping salariale anche, ma non solo, con manodopera estera retribuita in modo minore, non vorrà trovare soluzioni per le migliaia di nuclei familiari che sono nella mia stessa situazione.


Credo che a un certo ripartiremo con la vita "normale": siamo una società di servizi, la nostra economia si basa su essa. Inoltre l'essere umano è divenuto un animale sociale, al quale una quarantena, alla lunga, causerà deleterie conseguenze (umore, tono muscolare, etc etc).
Il problema è che, per forza, ripartiremo prima che il problema sarà risolto, e questo ci farà inciampare nuovamente.
Chi crede che tutto si fermerà mesi oltre il 4 aprile è un illuso. I conti vanno pagati, la bestia dell'economia va nutrita.
Questo strano limbo diverrà meno limbo e più ancorato al reale, ma credo che ancora per tanti, tanti mesi vivremo una situazione stressante, irta di doveri che si mischiano con pericoli.

Io ho la fortuna di essere abituato a vivere con poco e so, con certezza, di potermela cavare in ogni caso, da un punto di vista pratico.
Ma ci aspettano tempi duri, durissimi.
Spero tutti potremmo esserne all'altezza.





lunedì 23 dicembre 2019

L'ultima sigaretta


Danzano le nuvole,
nel chiarore di una fiamma che continua a bruciare

Affianco per anni ed anni,
la spengo con calma

Guardo in avanti,
dicendo a me stesso
che è proprio per guardare avanti
che questa è stata l’ultima sigaretta

Spenta nel posacenere,
nel fresco del mattino
le nuvole continuano a formarsi dalla bocca.
Le guardo salire,
e non è felicità ciò che mi circonda
ma la fine di un capitolo ora necessario

sabato 9 febbraio 2019

Memorie in pellicola (Perth '96)


Memoria fatta di spicchi di attimi
Cronologia che si mischia e si arriccia
Visioni che accarezzano e scappano dalla
mente vigile

Poi quel periodo, quei
tre mesi
ancora cristallini, ancora potrei
raccontare giorno per giorno
del mare e dei baci
e delle birre e dei fumetti
e della scuola e del cibo
e dei tanti visi (no, i loro nomi no)

Non offuscati, ma
nitidi
uno affianco dell’altro si
mostrano
in sequenza, come una
pellicola che si srotola
e si srotola
senza fine

Finché finisce.
E un ragazzo alto, capelli color oro, la pelle quasi nera, scende da un vagone del treno.
È il dicembre del 1996, sto riabbracciando mia madre.

sabato 24 novembre 2018

Meravigliosa Vita stantia


Posacenere pieno
in attesa che esca  
da questa
dolce prigione
Con l’acqua che cade
a lavar via
la voglia
di uscire e di ridere

Ma io rido!
Cazzo
te lo dico col sorriso
Stantia Vita meravigliosa
da colori della natura
da pennellate di umore scostante
di letargia mista a desiderio
Meravigliosa Vita stantia
migliore di molte altre
peggiore di poche altre
eppure solo a tratti ti amo
e non sempre ti dono i baci
che ti meriteresti in ogni istante

Tributo a questo tempo

Chi mi conosce sa la mia vita da 2 anni a questa parte.
Non prendersi mai una gita per sé, un piccolo viaggio...
Non c'erano mai i mezzi, mai il tempo.
Ora ho solo il tempo, ancora un po' prima che la convalescenza finisca.
E anche se
il tempo fa schifo e forse piove
non ci sono soldi nemmeno per un caffè
Lo stesso domani, di primo mattino si va a mangiare arte e libri.
Si porta a conclusione questo periodo, pieno di dolore fisico, ma di una chiarezza mentale che non mi permettevo da 20 anni.
E non avevo altro modo di fare un tributo a questo tempo:
Scoprendo artisti che non conoscevo (colonne permettendo)
Assaggiando l'aria dell'amata Milano
Sfogliando, cercando e, di sicuro, prendendo almeno un cazzo di libro