7. Il liceo e i primi pensieri sulla politica e la società

Ammirato dai maschi, si sapeva bene che Fabrizio era solito frequentare vicoli e bordelli, il che incrementava la sua fama e spesso veniva ricercato proprio per la sua fama di “ragazzo vissuto”.
Rispetto all’intransigenza dei docenti, spiccava la figura di Don Giacomo Piana, ben voluto dagli studenti. Un sacerdote straordinario che, anche da ottantenne, ha continuato a lavorare a stretto contatto con i poveri.
La classe di Fabrizio, infatti, dimostrava una prima coscienza politica: durante il 1956, quando fu l’Ungheria fu invasa dall’Unione Sovietica, i ragazzi si presentarono pronti a donare il sangue, un chiaro segno di solidarietà. Da questo episodio, Fabrizio iniziò ad interessarsi sempre più del pensiero politico, iscrivendosi alla Fondazione Anarchica di Carrara.
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