martedì 18 settembre 2012

Vita di Fabrizio De André - 7. Il liceo e i primi pensieri sulla politica e la società

Vita di Fabrizio De André
7. Il liceo e i primi pensieri sulla politica e la società


Nell’ottobre del 1956 Fabrizio inizia il primo anno di liceo classico al Colombo di Genova. E seppure nel XXI° secolo i suoi comportamenti verso il corpo docenti non appare troppo trasgressivo, ai tempi dimostrava chiaramente la sua prima ribellione a forme di autorità. La sua si può chiamare una contestazione alle ingiustizie, senza mai scadere nel volgare o nel violento. Da un punto di vista scolastico non brillava e spesso si faceva passare i compiti dai suoi compagni. Seppur riservato, era sempre cordiale con i suoi coetanei, ad eccezione dei “secchioni”,a cui riservava mille scherzi.
Ammirato dai maschi, si sapeva bene che Fabrizio era solito frequentare vicoli e bordelli, il che incrementava la sua fama e spesso veniva ricercato proprio per la sua fama di “ragazzo vissuto”.
Rispetto all’intransigenza dei docenti, spiccava la figura di Don Giacomo Piana, ben voluto dagli studenti. Un sacerdote straordinario che, anche da ottantenne, ha continuato a lavorare a stretto contatto con i poveri.
La classe di Fabrizio, infatti, dimostrava una prima coscienza politica: durante il 1956, quando fu l’Ungheria fu invasa dall’Unione Sovietica, i ragazzi si presentarono pronti a donare il sangue, un chiaro segno di solidarietà. Da questo episodio, Fabrizio iniziò ad interessarsi sempre più del pensiero politico, iscrivendosi alla Fondazione Anarchica di Carrara.

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