Gli Arcani maggiori dei Tarocchi secondo Oswald Wirth
1) PREMESSA
Messo di fronte ad immagini mute destinate a far pensare, il lettore ha il compito di scoprirvi ciò che si nasconde in lui stesso.
Per fare questo vi è bisogno di presenza di spirito, di visione filosofica, ma non di logorrea e infinti ripensamenti su ogni aspetto.
Le indicazioni fornite da Wirth sono, per sua stessa amissione, appositamente incomplete e arbitrarie:
Incomplete perché i Tarocchi fanno allusione a tutto ciò che è immaginabile; arbitrarie perché gli Arcani sono stati esposti secondo il punto di vista di Wirth, che precisa di voler dare la sua visione degli arcani, senza che questa sia la verità assoluta.
Lo studioso dei Tarocchi, quindi, non deve accontentarsi di ciò che troverà scritto sugli arcani,deve invece trovare la propria verità, divenire un lettore attivo. Come nell’Iniziazione, il vero segreto non è comunicabile, non può passare da orecchio a orecchio ma bisogna assimilarlo spiritualmente.
In questo caso la scoperta avviene attraverso la mediazione dei simboli; infatti la caratteristica del simbolismo consiste nel rimanere suggestivo, indefinitamente: ciascuno vi scorge ciò che la sua potenza visiva gli permette di percepire.
Non bisogna essere solo lettori passivi, ma pensatori: un tempo, quando si leggeva di meno, si pensava di più, parlando silenziosamente a se stessi.
Ispirato dalla lettura de "I Tarocchi" di Oswald Wirth - pubblicato dalle Edizione Mediteranee
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