martedì 28 giugno 2011

LETTERA A UN BAMBINO MAI NATO di Oriana Fallaci

Non sono passati troppi anni da quando una donna non poteva decidere il destino del frutto che portava in grembo. La donna incinta DOVEVA essere madre, se non eseguiva il suo compito era colpevole davanti alla legge e alla società.
Eppure c’erano donne indipendenti, donne che rifiutavano di sottostare a questi dogmi prefissati e seguivano il loro istinto di madri.

Perché seguire il proprio istinto significa anche poter rinunciare.
Anche, non solo.
Si può decidere di tenerlo, questo bambino, anche se il padre non vuole, si segue il proprio istinto, non quanto imposto da altri.

La Fallaci, in questo libro, si scontra contro la società di allora, forse mutata nella sua forma, ma ancora impantanata in una visione maschilista delle regole della società. Lei vi si oppone, nonostante gli sguardi attoniti di medici ed infermiere.

Questo libro non vuole sorprendere con il finale, ben definito nel titolo.
Piuttosto mostra un dialogo tra questa donna e quell’essere che cresce dentro di lei. E questa donna è capace di rabbia, di frustrazione, ma, soprattutto, di grande amore.


Mauro Biancaniello

Stiamo parlando di “Lettera di un bambino mai nato” di Oriana Fallaci – edito da Rizzoli nella collana BUR

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