giovedì 14 gennaio 2010

Tassando i colpevoli

Mentre scrivo, il presidente USA Obama si rivolgerà al suo paese, annunciando un progetto per tassare le banche (e probabilmente anche gli istituti di credito) responsabili per la crisi finanziaria.
Per un sunto vi rimando all'articolo del Sole 24 ore.

Spero vivamente che questa proposta vada avanti per due motivi:
A) Le banche, ad oggi, sono state colpevolizzate dal mondo intero per il modo cieco di aver agire e la loro responsabilità su questa crisi che, come tutti purtroppo sappiamo, non coinvolge solo i dati della finanza ma anche le economie di molte famiglie. Quindi una sanzione in questo senso mi pare più che giustificata, anche se attendo di scoprire come e quando verrà attuata. Ad ogni modo il principio dietro questa tassa, chiaramente punitiva, mi trova perfettamente concorde.
B) Se questa tassa va in porto, costituirà un precedente. Ergo: al prossimo errore (tocchiamo ferro, legno e testicoli) ci si potrà appoggiare a qualcosa e procede a sanzioni in modo molto più rapido (l'inizio della crisi non risale di certo agli ultimi mesi). E poi anche gli altri paesi, parlo soprattutto di quegli che si sono trovati a dover investire per salvare le loro banche (al momento mi viene in mente Inghilterra e Germania), si faranno più forti nelle loro pretese e, visto che in questo sistema capitalistico si è bravi a copiare dagli USA, ne seguano l'esempio.

Pare un piccolo passo in avanti, ora vediamo che cosa accadrà.

Mauro Biancaniello

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