Solitamente dopo la prima stagione in una serie televisiva si perde qualcosa per strada. Di solito è la freschezza, l'originalità, invece Dexter ha perso un bel pò di sangue, che nella prima serie abbondava.
I puristi ne saranno felici, eppure da un serial tv basato su un serial killer (ricordiamo che Dexter uccide solo i cattivi) non si poteva certo pensare di trovare un prodotto anemico. Ad ogni modo la storia non ne risente, la psicologia (il punto forte della prima stagione, altroché il sangue) diviene ancora più complessa. Dexter si strugge tra il suo istinto, la brama di uccidere, e la voglia di conformarsi.
E, per la prima volta nella sua vita, mostra il suo vero volto a persone che lo conoscono.
Vi è molta ironia in questa nuova serie, sempre comunque ben legata alla trama e mai gratuita, ci sono alcune scene simil-soap opera che allontanano dal pregevole realismo che si era creato, ma il vero piacere è vedere ampliato la psicologia di tutto il cast di contorno, con una stupenda new entry, Jamie Murray, di cui non anticipo nulla. Ma il personaggio meglio tratteggiato è la sorella di Dexter, che nell'arco della stagione acquista una grande forza (e una grande professionalità).
Si è conclusa quindi anche questa stagione, sarà ancora una volta un piacere vedere come prosegue questo viaggio in una mente disturbata, resa perfetta nella sue contraddizioni morali.
Mauro Biancaniello
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