sabato 9 gennaio 2010

I sonetti - 25.

Chi è nel favore delle stelle,
vanti pubblici onori
e titoli orgogliosi -
io, cui nega Fortuna un tale ammanto,
godo non visto di quel che più onoro.
Dei grandi i favoriti aprono le foglie
quale calendula al sole si schiude,
ma il loro orgoglio è in loro già sepolto:
un corruccio - e nel colmo son perduti.
Il guerrier faticoso, in armi celebre,
dopo vittorie a mille
a un primo smacco
dal libro dell'onore si scancella
e quel s'oblia per cui tanto ha pensato.
Felice me che riamato amo
dove né io né altri può staccarmi.

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