La vita e le opere di Salvador Dalì (1)
L'infanzia
Autoritratto nell'atelier (1919) |
Salvador Felipe Jacinto Dalì nasce a Figueras, città
spagnola a poca distanza sia dalla costa mediterranea che dal confine francese.
Il padre è notaio, un membro influente della città,
mentre la madre proviene da una stimata famiglia borghese di Barcellona.
I genitori avevano avuto un figlio prima di lui, ma
morì all’età di tre anni, nove mesi prima che Dalì nascesse. La morte dello
sconosciuto fratello ha portato Dalì a sentirsi un rimpiazzo, intanto i
genitori, in seguito alla morte del primogenito, lo viziano assecondandolo in
ogni suo desiderio.
E se la sua educazione è affidata alle donne di
casa (la madre, la nonna, le zie e la
bambinaia), Dalì è influenzato anche dal rapporto col padre. Questi, pur
essendo autoritario e conservatore, si professa ateo e a favore dell’indipendenza
della Catalogna.
Dalì riceve la sua prima lezione di disegno a 10
anni, sotto la guida di un amico del padre, il pittore impressionista Ramòn Pichot.
Dalì stesso si confesserà poi influenzato dallo stile, marcatamente non
accademico, di Pichot. Nei suoi primi lavori si concentra sui paesaggi della
Catalogna, paesaggi che torneranno spesso nei suoi lavori.
Continua poi la sua formazione presso la civica
scuola d’arte, sotto l’insegnamento del professor Juan Núnêz, a partire dal
1918. Ed è proprio quell’anno che viene fatta la prima esposizione pubblica
delle sue opere, che raccolgono buoni consensi.
Intanto Dalì comincia ad interessarsi anche al
cubismo e poi, nel 1919, fonda un giornale scolastico. Come redattore, s’interessa
a vari artisti (El Greco, Goya, Michelangelo e Velazquez). Parallelamente
inizia ad interessarsi alla filosofia di Nietzsche e Kant, alla psicologia e
agli scritti di Voltaire.
Pur avendo un percorso scolastico mediocre, supera
molto bene gli esami di maturità che gli permetteranno di accedere all’esame di
ammissione all’accademia delle belle arti.
Nessun commento:
Posta un commento