Come al solito, ci dicono che il problema è complesso, che dipende da molti fattori. Come al solito, invece, il problema può essere scomposto e si può trovare una soluzione.
In questo senso vi invito a seguire un ragionamento:
L'azienda è viva e attiva quando adiempe a 2 compiti:
1) Acquisizione di nuova clientela
2) Offrire un buon servizio
Osservazione: se tu offri un buon servizio, chi è contento parlerà bene di te, facendo, in pratica, pubblicità gratuita.
Il mantenimeno di un buon standard qualitativo, quindi, è un fattore che può far prosperare un'azienda.
E se il prezzo offerto per la propria prestazione sarà più alto (ovviamente non troppo) rispetto alla concorrenza, la clientela, soddisfatta, preferirà investire in un prodotto/servizio di qualità piuttosto che adagiarsi una prestazione sufficinte con minore costo.
Perché anche si vi sarà un minore costo iniziale, la scarsa qualità andrà a ripercuotersi, di riflesso, (seguendo il ragionamento sopra) sul prodotto/servizio offerto proprio dal destinatario.
Quindi la qualità del lavoro è importante.
Come si ottiene la qualità?
Investendo su:
- innovazione delle tecnologie
- strutture adeguate (infrastrutture piuttosto che organigrammi)
- leadership formata e capace d'innovare
- formazione (e soddisfazione) del personale
Il personale non efficiente darà scarsi risultati lavorativi.
Quando il personale non è efficiente?
- Quando è stanco (troppe ore lavorativo)
- Quando è demotivato (elevato stress)
- Quando il leader del gruppo non è pronto ad individuare i problemi
E come fare per migliorare?
Ad esempio con l'assunzione di nuovo personale, dapprima partendo dai quadri bassi.
Se si prende un giovane neo-assunto, la paga da versare sarà minore e si avrà una persona pronta a crescere con l'azienda.
Questa nuova persona costituisce quindi un costo, tuttavia, paragonato ai stipendi manageriali, è un costo di rilevanza minore, che può essere comunque ben compensato.
Ad esempio usando un metodo meritrocratico per l'aumento di stipendio (io ti do di più se tu lavori bene) per tutto lo staff, il lavoratore sarà incentivato a lavorare meglio.
Quindi non c'è lo "scatto" automatico, concesso alla fine dell'anno, a prescindere dai meriti acquisiti.
Certo, la cosa è scocciante, tuttavia il lavoratore (presupponendo che abbia uno stipendio decente), saprà che la sua rinuncia a un aumento (automatico) è anche compensato dal fatto di avere un altro lavoratore. Quindi lo stress lavorativo diminuisce e, alla fine della giornata, il lavoratore potrà avere voglia e tempo di andare a mangiarsi una pizza. Magari non un controfiletto, ma passarebbe una serata a rilassarsi.
Il lavoratore, quindi, è più tranquillo, la sua concentrazione (e la sua voglia di lavorare) aumenta proporzionalmente e l'azienda, con un investimento minimo (il nuovo lavoratore potrebbe essere preso anche a percentuale), potrà offrire un prodotto/servizio di maggiore qualità.
Diminuendo lo stress, il lavoratore potrà anche fare un'analisi del suo lavoro: infatti spesso è proprio chi svolge il lavoro a poter suggerire un modo per migliorarne l'efficacia. Conseguenza: l'organizzazione del lavoro diviene più efficiente, portando a minori costi di tipo operativo.
I lavoratori, in questo modo, avranno più tempo per scambiare qualche battuta tra di loro, aumenta il rapporto umano del gruppo, rendendolo coeso. E un gruppo di lavoro coeso produrrà un'atmosfera di collaborazione rilassata che, ancora una volta, porta un prodotto/servizio migliore.
Ci sarebbe altro da aggiungere, questo è solo un primo tasello, ma, in conclusione, il riassunto è chiaro:
Il miglioramento nel mercato di un'azienda parte da ragionamenti a lungo termine che si concentri su conduzione mirata ed aperta, innovazione e da un buon clima di lavoro.
Forse non sarà la soluzione ideale, ma è, pur sempre, un passo in avanti rispetto alla staticità che troppo spesso incontriamo.
Mauro Biancaniello
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