Percepire è la prima cosa che facciamo entrando in contatto con l’ambiente, ovvero ciò che colgono i 5 sensi (vista, olfatto, gusto, tatto e udito) dall’ambiente circostante, i quali assorbono questi stimoli tramite dei recettori (cellule specializzate nella ricezione), i quali, poi, trasmettono i dati al cervello tramite le fibre nervose.
PERCEPIRE SIGNIFICA RACCOGLIERE DEGLI STIMOLI.
Ovviamente tutti gli stimoli che riceviamo sarebbero troppo da gestire, quindi noi isoliamo/eliminiamo quelli che non ci servono/quelli per cui non nutriamo interesse. Di conseguenza noi cogliamo maggiormente ciò che ci colpisce o che ci serve.
Ognuno, come conseguenza del Costruttivismo*, legge i stimoli a modo suo, di conseguenza la percezione dipende da come siamo fatti e dal nostro vissuto.
Esempio 1: Diverse persone su un treno passeranno davanti agli stessi
paesaggi, ma ognuno si concentrerà su dei particolari che
maggiormente hanno colto la sua attenzione.
Esempio 2: Una sarta entra in una stanza: la prima cosa che nota dei
presenti sono i loro vestiti.
Esempio 3: Se sono convinto che ogni adolescente ha comportamenti
arroganti, quando incontrerò un adolescente troverò un
motivo che mi dia modo di credere che questi sia arrogante.
Se ne deduce il seguente schema:
Arriva uno stimolo (percepiamo) --> lo stimolo subisce un’elaborazione (viene eliminato o rimane) --> degli stimoli che rimangono, la persona ricerca un confronto/sensazione relativo al suo vissuto --> la persona interpreta quello che ha davanti.
Ovviamente una persona afflitta da disturbi di deficit sensoriali avrà una percezione disturbata.
Tenendo conto che ognuno di noi costruisce un proprio schema, il quale è come una gabbia; dobbiamo, per la nostra serenità, imparare ad uscire dal nostro schema e renderci disponibili ad accettarne altri, consapevoli che non esiste un punto di vista/modo di osservare corretto o sbagliato e che dobbiamo accettare il punto di vista dell’altro.
* Base del Costruttivismo:
Ogni individuo crea una sua realtà personale e lo fa usando le proprie regole interne, costruite in base al suo credo e alla sua esperienza di vita (non solo ciò che ha vissuto ma anche ciò ha visto/sentito/etc.). Quindi ognuno tende a modellare una propria realtà, basandosi sul suo vissuto.
Bisogna aggiungere che se, però, continuo ad agire sempre in base allo stesso schema, senza pormi la domanda se ci può essere un altro modo, allora rischio di scivolare nella patologia.
Nessun commento:
Posta un commento