La sua vita è andata in malora. A un certo punto, per un motivo sconosciuto, tutto è andato a rotoli e l’esistere è divenuto sinonimo d’inferno. È colpa del fato? O il fato non ha nulla a che fare con quanto è successo? Perché chi ha rovinato la sua vita è stata un’alta persona. E quell’uomo anziano, sempre con gli occhiali da sole a nascondere uno sguardo severo, sa chi è quella persona, gli fornisce una valigetta con dentro le prove.
E una pistola.
E 100 proiettili.
Irrintracciabili per chiunque.
Dovrà quindi decidere cosa fare con quelle informazioni. E con quella pistola. E con quei proiettili.
Posso dirvi ancora poco sulla trama di “100 bullets”, se non che saranno diversi i personaggi all’interno di tutta la storia a cui verrà offerta questa tentazione. E anche che molti di questi saranno solo delle comparse, perché i veri protagonisti (e sono numerosi) si scopriranno man mano, con calma.
D’altronde è un opera che è lunga più di 2'200 pagine. Certo, è un fumetto. Ma più che essere figlio di “Superman” o di “Tex” è figlio dei romanzi di Ellroy, forse ancora più complesso.
Forse ancora più affascinante.
I disegni di Rizzo, che si muovono abilmente tra il colore e le ombre, sono quanto più di incisivo si potrebbe pensare per un noir.
Perché questo è un noir.
Anzi, un puzzle noir, composto da 100 tasselli.
Non pensate mai di riuscire a capire subito chi fornisce quei proiettili, chi è dietro l’agente Graves e quali sono le sue motivazioni. Non pensate di riuscire a capire chi sono quei sette individui che non vedete in viso e che, chiaramente, sono tra i protagonisti della vicenda. Solo per conoscere loro dovrete essere arrivati a tre quarti dell’intera storia.
E non affezionatevi troppo ai personaggi. Alcuni appaiono solo per alcune pagine, per poi scomparire. E Azzarello è un mago nel tratteggiare in poche righe quelle comparse, che, come spezie, rendono un piatto prelibato ancora più ghiotto. Altri personaggi, invece, resteranno con voi per molto tempo. Ma non illudetevi che tutti ci saranno nell’ultima pagina.
È un noir che non lascia spazio alla speranza. Non la concede agli eroi, tanto meno ai criminali.
Ma se volete decliniate l’invito di Graves, lasciate lì, su quella panchina, la valigetta e il suo contenuto, allora potrete forse ancora credere che il mondo sia quello che conoscete.
Mauro Biancaniello
Abbiamo parlato di “100 bullets” di Brian Azzarello e Eduardo Risso – edito in 13 volumi pubblicati dalla DC Comics sotto l’etichetta “Vertigo”
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