giovedì 30 settembre 2010

Scontri al buio

Annozero stasera ha mostrato in prima serata un video che, a mio parere, molti non hanno visto. Anche perché un conto è aver sentito parlare di sfuggita di scontri avvenuti a Terzigno (nel Vesuviano) alcuni giorni fa, un altro è vedere le immagini.
Mi auguro non ve lo siate perso e vi auguro buona fortuna a rintracciarlo in rete, in quanto, giusto per fare un esempio, Euronews ha ritirato il video dal suo sito.
Ve lo riassumo brevemente, con la premessa che si è trattata di una manifestazione atta ad impedire il passaggio di mezzi carichi di rifiuti verso la discarica per la situazione che tutti ben conosciamo:

I manifestanti sono seduti a terra, con le braccia alzate, per impedire il passaggio di mezzi carichi di rifiuti verso la discarica.
Arriva la polizia, in tenuta antisommossa.
All’inizio prendono singoli manifestanti di peso e li portano via.

E fin qua personalmente non ho niente da ridire:
la manifestazione, dicono, non è stata autorizzata, i manifestanti (e qua non voglio discutere se abbiano ragione o meno) non vogliono sciogliere la catena umana che hanno fermata e i poliziotti li portano via di peso, usando tuttavia cautela.

Ma poi lo scenario cambia:
Manganelli alzati
Gente che scappa
Alcuni a terra
Un giovane perde sangue da una ferita sopra la nuca

E ritorna in mente quel video, vecchio di qualche mese, della manifestazione degli abitanti dell’Aquila a Roma, quello che, a quanto mi è dato sapere, non è mai passato neanche in seconda serata:
Mani alzate in aria
Manganelli che colpiscono
E sempre un giovane che perde sangue, stavolta da una ferita sopra la fronte alta

Ripeto: qua non stiamo parlando di chi ha ragione e di chi ha torto. I feriti, soprattutto durante la manifestazione di Terzigno, ci sono stati tra civili come tra ufficiali.

Stiamo parlando del fatto che manca una corretta informazione su vasta scala.
Non amo il sangue, non amo vedere corpi che perdono sangue, non amo vedere le botte tra chi è assunto per proteggere la stessa persona con cui si sta picchiando.
Ma sono scene che DOBBIAMO vedere, se qualcosa quel non troppo lontano G8 di Genova ci ha insegnato è che il pubblico ha il DOVERE di essere informato su questi fatti.
E deve essere un’informazione corretta. E l’unico modo per farlo e trasmetterla da più fonti, commentarla da più parti, in modo che il cittadino sappia cosa è successo. E soprattutto il perché.

Altrimenti ci divideremo in fazioni: chi dirà che la polizia ha fatto bene, chi dirà che i manifestanti sono più innocenti di Cristo… ma non avremo le informazioni, le nostre coscienze non verranno scosse.
E forse così potremmo evitare simili avvenimenti in futuro. Il cittadino potrebbe far pressione affinché gli ufficiali usino la violenza solo come ultima risorsa, il ragazzo potrebbe trattenere il braccio di quell’uomo che sta per lanciare un sasso contro una camionetta.

Anche se molti non lo sanno, questi non sono stati gli unici scontri tra forze dell’ordine e cittadini in quest’ultimo anno. Sarebbe ora che la musica cambiasse, che si prevenisse lo scontro. Ma finché saremo all’oscuro non potremo mai sapere e, quindi, agire.


Mauro Biancaniello

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