mercoledì 25 agosto 2010

"Macno" di Andrea De Carlo

Macno ama circondarsi di persone, ama il contatto, d’altronde è un animale da spettacolo, divenuto capo di un governo (alcuni lo definiscono dittatore) proprio per il suo modo peculiare di esprimersi e di sapersi muovere.
Ma Macno ama gli ambienti in cui lui è il centro dell’attenzione; solo all’apparenza un animale sociale, difficilmente esce dalla sua tana. È unendo queste sue caratteristiche che il luogo dove egli riposa è divenuto una corte, tutti attirati dal Re Sole, in cerca di un po’ del suo calore.
E in questa enorme struttura il tempo come noi lo intendiamo non ha senso.
Forse perché Macno non riesce a stare a passo col tempo; è troppo veloce, vede l’obiettivo ma fatica ad accettare che per ogni cosa ci vuole il suo tempo.

Con Macno Andrea De Carlo crea un personaggio diverso da quelli che siamo abituati a leggere. Non è sua intenzione renderlo simpatico, tuttavia riesce perfettamente a mostrarlo per quello che è: un uomo fuori dall’ordinario.
Solo in apparenza un libro semplice, è nei dettagli che De Carlo mostra le sue capacità narrative, il soffermarsi solo a tratti sugli istanti, mentre altre volte suggerisce appena alcuni risvolti.

È un libro su un uomo che tenta di cambiare la sua nazione, che vuole renderla moderna, un uomo che non vorrebbe scendere a compromessi, ma che non dispone di pazienza, che non sa essere pragmatico. E, per quanto abile ad affascinare, resta miope nel riuscire a scrutare il cuore di chi gli è accanto.


Mauro Biancaniello

Abbiamo parlato di “Macno” di Andrea De Carlo – edito da Mondadori nella collana “Oscar Mondadori”

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