Ieri sera ho partecipato ad un incontro che, nella sua semplicità, mi ha lasciato una buona sensazione e l'impressione che, nonostante le varie fobie dilaganti, in fondo vi è ancora tanta speranza e, soprattutto, tanta volontà di comunicare tra persone diverse.
Ieri sera, dicevo, eravamo una ventina di persone, scopo della serata era presentare il progetto per un cortometraggio dopo due casting effettuati lo scorso mese e dar modo al cast tecnico di conoscere quello artistico.
Premessa:
Il regista è indiano.
Lo sceneggiatore sono io (terrone trapiantato in Svizzera).
Il coach degli attori è gay.
Ed eravamo in questa grande sala, tutti assieme. Mi sono guardato in giro e ho capito che in quelle quattro muro vi era un bell'assortimento di umanità:
Vi erano indiani, terroni, polentoni, svizzeri, italiani, tedeschi. Gay, machos e femme fatale. Obesi e mingherlini, donne e uomini bellissimi ma anche persone normalissime. Alcuni che votano Lega Nord, altri simpatizzanti PDL, ma anche simpatizzanti di sinistra, oppure persone che mai sono andati a votare. Padri di famiglia, singles convinti e singles per obbligo. C'erano buddisti, induisti, cattolici, atei, agnostici, protestanti. Chi era vestito elegante e con gioielli, altri invece con pullover, jeans e spettinati.
Eravamo tutti assieme, per diverse ore. E, dopo aver chiuso i discorsi sul lavoro, mezz'ora a parlare tutti tra di noi, dei fatti nostri. La serata si è conclusa a mezzanotte in un piccolo bar, con cioccolate calde, thé neri al latte e birre.
Son tornato a casa contento. Non solo perché la serata, da un punto di vista professionale, è andata bene, ma perché ho visto che quando un gruppo di persone si mette assieme per uno scopo comune non contano le etichette, non contano le ideologie. Lo xenofobo ride con l'indiano, il macho scambia battute amichevole con il gay, i simpatizzanti di due opposte linee politiche parlano amabilmente.
È stata una cosa piccola, che fa meno rumore di un fatto di cronaca, ma è stato, per me, un bel segnale di speranza, diffondendo nel mio cuore un calore di vera e sincera umanità.
Mauro Biancaniello
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