Cos’è il gioco d’azzardo? Scommettere. Che sia a carte, che sia sui cavalli, che sia su qualsiasi cosa.
Allora iniziamo così:
Chi scommette che la maggior parte degli acquirenti de “Il giocatore” di Marco Baldini l’abbiano acquistato proprio perché parla di un noto personaggio dei mass media?
Io non sono fra questi, l’ho letto a distanza di anni dalla sua uscita e solo perché un mio amico-non- lettore ne era entusiasta.
Mi ricordo di Baldini anni fa, lo seguivo su Radio Deejay e lo apprezzavo non poco, anzi mi era simpaticissimo.
Ora, dopo aver letto il libro, mi è meno simpatico.
Questa, pare, è la sua storia, la storia di Marco, giocatore indebitato, e di Baldini, il noto deejay.
Son partito molto critico, credendo in un libro superficiale e scritto male, invece no. Certo, Baldini mette continuamente delle battutine nella narrazione. A me, personalmente, a volte han dato fastidio, ma forse son state fatte per smorzare la tensione. E il nervoso ti viene forte mentre leggi il libro, pensare che parla di una persona che a milioni ogni giorno hanno seguito, sempre allegro e vivace, mentre ora si scopre che fuori dalla radio, fuori dalle discoteche, Baldini era un drogato. Non esiste altro termine: anche il gioco è una droga.
Non offre un bel ritratto di sé Baldini, non è indulgente, racconta le cose come stanno e nemmeno sul finale cerca di riabilitarsi agli occhi del lettore. E questo, a mio avviso, va a suo credito. A volte par quasi volersi giustificare, ma poi, giustamente, è egli stesso a specificare che non vi sono giustificazioni a certi comportamenti.
Non avevo mai ascoltato o letto la storia di un giocatore incallito. Qui si parla di debiti milionari, di puntate milionarie, di una persona che, come dice egli stesso, ha voluto trascinarsi in un abisso. Eppure quando narra delle scommesse, quando parla di corse di cavalli e di poker, ne parla in un modo che a me pare entusiasta. Ma quella poca luce che traspare viene avvolta dalla nebbia di un mondo che, spero, a molti apparirà parallelo e per nulla allettante. Una nebbia in cui lo stesso, a un certo punto, era avvolto completamente, un ingranaggio di un meccanismo schiacciante a cui è riuscito a sottrarsi con grande fortuna, ma che ha lasciato cicatrici che appaiono chiare durante la lettura.
È necessario e indispensabile leggere questo libro? Forse no, forse c’è di meglio, forse basta leggere un saggio di psicologia su casi come questo.
Ma resta una testimonianza, fatta da una persona famosa, immersa, nel nostra immaginario, in una vita comoda fatta sotto i riflettori, mentre invece Baldini ha l’onestà di mostrarsi nelle zone d’ombra e raccontarsi al lettore in tutta la sua fallace umanità.
Mauro Biancaniello
Abbiamo parlato de “Il giocatore” di Marco Baldini – edito da Baldini Castaldi Dalai Editore
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