Messico, inizi del '900: la rivoluzione a favore del popolo continua a cercare i traditori.
I traditori sono i preti, gli esponenti della chiesa cattolica. Niente più preti, niente più messe, battesimi, confessioni. Poco importa se il popolo ne sente l'esigenze, lo stato perfetto è quello laico.
Il prete spugna fugge da anni ormai, ha poche scelte: costituirsi, abdicare e divenire un pensionato dello stato oppure fuggire, verso il nord.
Green non ci dirà mai il nome di questo prete.
Non è la storia di una sola fuga, ma di due, l'altro è un americano, accusato di omicidio. Ma ogni fuga ha un termine, a volte ci si salva, altre volte no, per entrambi i fuggitivi il loro viaggio avrà una fine.
Greene si concentra sulla del prete, la presenza dell'americano è una sfumatura, comunque onnipresente. Infatti il loro incontro è inevitabile: l'incontro tra un assassino e un prete.
E mentre una madre racconta la storia di un martire, di un eroe, ai suoi figli, il prete spugna continua la sua fuga, che di eroico ha ben poco. Gli eroi non hanno paura, gli eroi non sbagliano, gli eroi non commettono errori. Gli eroi sono qualcosa di diverso dall'essere umano, diversi dal prete spugna.
Nel suo viaggio il prete incrocerà il cammino di diverse persone e Greene ci racconta anche la loro storia, prendendosi il tempo per dare forma ad ogni personaggio che appare in queste pagine e lo fa con dialoghi bellissimi, pieni di umanità.
È la fede, la ricerca della fede, l'argomento di questo romanzo. La fede ritrovata, la fede perduta, i doveri che impone la fede e quelli a cui l'animo del fedele va incontro.
Ma non è una difesa della chiesa cattolica, nemmeno una condanna della rivoluzione. Greene lascia agli altri i giudizi, lui ne esente, semplicemente fa la cronaca di avvenimenti, soffermandosi solo sui pensieri e sui sogni dei suoi personaggi. E come sono umani questi pensieri, com'è facile capirli, com'è impossibile etichettarli.
Non vi sono eroi in questo romanzo, non vi sono santi. Vi è un uomo, un uomo pieno di debolezze, un prete che non predica dall'alto di un altare. E vi sono gli altri, cittadini, reietti, tenenti, ricchi esuli. Non vi sono eroi, solo esseri umani.
Mauro Biancaniello
Abbiamo parlato di "Il potere e la gloria" di Graham Greene, edito da Mondadori nella collana "Oscar classici moderni"
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