Evidentemente l’inverno non serve a temperare i caldi animi dei politici italiani. Chi più e chi meno si è dedicato alle ferie dalle attività parlamentari, invece l’hobby di parlare e sparlare è stato coltivato bipartisan. L’argomento è sempre lo stesso: quanto accaduto il 13 dicembre al Presidente del Consiglio Berlusconi.
Per tre settimane, ogni giorno il tam tam ha continuato a battere, pareva essersi mitigato sotto natale, ma poi la notizia dei manifesti di Berlusconi col volto sanguinante. Ci son rimasto di sasso, non credevo fosse possibile. Stiamo parlando di un politico contestato violentemente da un uomo malato, non di un eroe che ha donato un braccio per difendere dei bambini innocenti. Mi son venuti in mente i perbenisti che inorridiscono per la minima scena cruda: possibile che nessuno di questi gentiluomini e gentildonne si indignasse per un manifesto raffigurante un volto sanguinante? Invece niente, silenzio assoluto (ma ho l’impressione che sia solo un’eccezione.
Poi ieri ne ho trovato la foto (pare sia stata scattata in data 03/01/2010 presso il centro commerciale di Milano 3 - Basiglio Palazzo dei Cigni).
Guardatelo questo manifesto, guardatelo bene. Per un attimo non pensiamo alle ipotesi del complotto, non pensiamo al modo in cui è stata trattata l’intera vicenda dal servizio di sicurezza, per un attimo guardatelo attraverso i miei occhi.
Prima l’immagine, ben nota.Il volto sanguinante di un uomo in avanti con gli anni, dolorante. Appare combattivo, l’immagine di un martire davanti al plotone di esecuzione.
L’hanno scelto bene, non c’è che dire.
Ma poi mi viene in mente che si tratta di ferite che si rimargineranno.
E poi passiamo al testo: “Una società che non rispetta le sue istituzioni è destinata a morire.”Cosa vuol dire? Che se siamo in una società dispotica dobbiamo rispettarla, onorarla e venerarla, al costo di far morire dei cittadini? E il dissenso democratico?Ma ho deciso subito di non farmi venire il sangue amaro. Il girotondo della propaganda lo conosciamo ormai a memoria, arrabbiarsi per le sparate altisonanti non ha più senso.
Eppure un pensiero continuava a frullarmi per la testa: Ma vogliamo rimuovere dalla memoria collettiva che chi ha compiuto quel gesto è un malato in cura da anni? Io ho curato dei malati, ne ho visto di cotte e di crude, l’ho fatto per professione e per amore dell’essere umano, ma non possiamo, in alcun modo, elevare una persona in cura psichiatrica da anni a specchio di una “società”. E poi della sua lettera di scuse di quasi un mese fa ci siamo già dimenticati tutti?
Ma il carosello continua a girare e continuiamo a parlarne, sempre, ogni giorno. E dopo questo manifesto girerà con ancora più vigore. E all’interno vi saranno persone convinte che siano tutte una montatura e altre che sembrano pronte a lasciare dei fiori sul luogo dell’accaduto come commemorazione del triste evento.
Adesso basta!
Finiamola di parlare, di propagandare!
Mettiamo che ciò che è successo sia una montatura, dare risalto alla notizia farebbe solo il gioco di chi ha organizzato tutto.
Se invece crediamo che tutto sia avvenuto casualmente, allora vediamolo realisticamente per quello che è successo, senza fronzoli e megafoni: Il presidente del consiglio ha ricevuto in faccia un oggetto scagliato da una persona malata.
Basta con la favola del bianco e del nero, basta con slogan assurdi per battaglie che di ideologico hanno ben poco. E dico basta ad ambo le parti. Concentrate la vostra attenzione altrove, vi sono migliaia di famiglie che vi sarebbero grate se vi concentraste su altre necessità, ben più impellenti.
Basta, semplicemente basta.
Mauro Biancaniello
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