giovedì 14 febbraio 2013

Ronde in ospedale (in tempo di elezioni)

Possiamo chiamare “ronda anti-rom“ quanto organizzato ieri dalla Lega Nord presso l’ospedale Maggiore di Bologna?

Non sono pienamente d’accordo.

Forse perché m’immagino una ronda come il girare i quartieri durante la notte.

Quanto avvenuto a Bologna io lo definisco un presidio a scopo elettorale.

Devo ammettere di concordare con il principio che un ospedale è un luogo sacro, il quale deve venire usato unicamente per la cura degli esseri umani e nel quale bisogna tentare di rispettare il più possibile norme d’igiene (per ovvi motivi di contaminazione batterica).

Per questo motivo l’uso di tale edificio per altri scopi non è, a mio avviso, corretto.

Partendo dal presupposto che si può dare per certo che il Maggiore venga usato da girovaghi a scopo di igiene personale, le misure da adottare sono, sicuramente, tante e, per quanto io sia una persona solidale, sono convinto che tale pratica nociva debba essere interrotta. Non perché si tratta di rom, ma perché, come detto, un ospedale deve avere ben altri scopi e finalità e, soprattutto, non bisogna dimenticare che è un edificio atto a curare e quindi a tutela dell’ammalato, persone lese che necessitano di cure e ambienti con basso “inquinamento batterico”.

Quindi io proibirei l’uso a chiunque di tali spazi a scopi personali.

E se le misure sono tante, appare strano che un gruppo di “cittadini preoccupati” decida di fungere da guardiani.

Seppure l’umana civiltà ci imponga di agire contro ingiustizie o malefatte, di certo, nel caso di una struttura ospedaliera, bisognerebbe agire non con un’unica grande manifestazione di vigilanza, bensì decidendo atti continui e duraturi.

Essendo il settore pubblico che, giustamente, deve occuparsi di tale incombenze, par strano la presenza a tale ronda la vicepresidente del Consiglio comunale Paola Francesca Scarano. Si assiste, per l’ennesima volta, a un pubblico ufficiale che impiega il proprio tempo lavorativo (pagato dai cittadini) per attività che, a mio avviso, non sono correlate alle funzioni per le quali si ha ottenuto l’incarico. Inoltre par quasi che la sua presenza dia una sorta di legittimità delle autorità a tale manifestazione, seppure l’ASL competente non avesse dato alcuna autorizzazione in merito.

Se va detto in modo chiaro che gli “utenti abusivi” sono stati convinti unicamente con le parole e che nessuno ha usato violenza, resta il fatto che non si può non avere l’idea che la Lega Nord si riproponga quasi alla stregua di giustizieri e vigilantes, che prendono in mano le cose da soli.

Sarebbe, forse, più utile vedere i loro militanti e, soprattutto, i dirigenti, aiutare con opere di volontariato sociale la popolazione, nel dare una mano concreta (come in caso di alluvioni o terremoti, a scavare nel fango insieme a molte altre persone.

Ma se si potrebbero  anche trovare mille scusanti e motivazioni, resta il fatto che un gruppo di persone, con i simboli di un partito, abbiano agito in modo eclatante a pochi giorni dalle elezioni. E non con un gesto ampiamente condivisibile (ripeto: si potevano trovare altre strade), nemmeno usando canali ufficiali. In pratica hanno usato suolo pubblico e hanno fatto propaganda. Alcuni potranno dire che è una coincidenza, che il loro intento era benevolo… Ma è in questo preciso momento che, come cittadini, dobbiamo dare il là a una ristrutturazione della politica, affidandoci anche ad essa affinché mostri moralità e rispetto di regole democraticamente decise.

Mauro Biancaniello

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