sabato 26 gennaio 2013

Cloud Atlas


La vita come una stanza, con la morte che diviene una porta per passare nella vita successiva.
Gesti di ribellione, che sono gocce di un oceano che appare immutabile: ma non è forse l'oceano composto di gocce?
Spostando lo sguardo dal futuro al passato, girovagando per il presente, 3 abili registi (ovvero gli autori di "Matrix" e di "Lola corre") mostrano allo spettatore che è possibile creare un film perfetto, che possa soddisfare ogni tipo di audience.

In questo film assisterete alla tragedia di un geniale (e giovane) compositore degli anni '30.
Alla codardia di un pastore che vive 120 anni dopo il grande disastro.
Ai tentativi di fuga da un ospizio dei giorni nostri.
All'intrigo che coinvolge una giornalista degli anni'60.
All'amicizia tra uno schiavo e un uomo bianco nell'Australia del 700.
All'ultima dichiarazione di una donna-artificio nella Korea del Sud del futuro.

Tutte queste storie si mescolano, con tocco lieve.
Il ritorno di una melodia, un voglia infantile che diviene una cicatrice...
Storie complesse, che lasciano lo spettatore incollato davanti allo schermo, senza nemmeno rendersi conto che è un film di quasi 3 ore.

Tratto da un romanzo che utilizza lo stesso schema, i registi hanno avuto la geniale intuizione di far interpretare le parti cruciali di ogni storia dagli stessi attori, incuranti addirittura del loro sesso.
Ne esce una storia corale quanto mai intensa, un capolavoro per gli occhi e per l'animo.

Un film capace di mostrare l'egoismo umano, la continua ricerca del guadagno personale a scapito di altri...
ma anche l'innata capacità dell'essere umano di voler essere migliore, di battersi per l'uguaglianza, e, soprattutto, la capacità di amare.

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