No, non ti vanterai, tempo, ch’io muti:
la forza delle tue nuove piramidi
per me nulla ha di nuovo o sconosciuto,
non son che veste di passate immagini.
I nostri giorni son brevi, e ci invogliano
i tuoi spettacoli d’oggi, già antichi;
pensarli amiamo foggiati per noi,
non riconoscerli in cosa già udita.
Ma io do sfida ai tuoi registri e a te,
l’ieri e l’adesso del pari sprezzando,
che il presente e le tue memorie mentono,
dalla tua furia fatti vili o grandi.
Né tu né la tua falce
impedirete -
questo sarà – ch’io tenga fede sempre.
questo sarà – ch’io tenga fede sempre.
William Shakespeare
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