Un uomo ferito, vecchio soldato vittima dell’ennesima guerra che ha combattuto.
Ma stavolta non è tornato a casa per bersi una birra, stavolta la fine è vicina.
E non è la fine della sua vita da mortale, ma l’inizio di una nuova vita.
“Quando guardo le persone ora non vedo più esseri umani, ma potenziali vittime.”
La bestia cova dentro di lui, da troppo tempo ristretta… ora le catene sono tolte ed è pronta ad uscire.
Questo vecchio ciclo di Wolverine rimane uno dei migliori di sempre della sua testata. Larry Hama, scrittore che non è un genio ma un onesto mestierante, qui crea il suo capolavoro, osando andare oltre al personaggio iconico. Lo aiuto un fantastico Adam Kubert, finalmente libero di esprimersi in tutto il suo lato visionario.
E il loro lungo ciclo di 25 numeri si conclude in modo bizzarro, eppure estremamente logico per chi ha potuto osservare la crescita che entrambi gli autori hanno compiuti in poco più di 2 anni: una storia narrata con immagini si affianca a una storia in prosa, narrata con didascalie.
Forse faticherete a trovare questo materiale, uscito 15 anni fa su suolo italico…. ma ne varrà la pena!
Mauro Biancaniello
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