Pensate a questa premessa: Hessel, che ha contribuito alla stesura della Dichiarazione universale dei diritti umani, sente il bisogno di scrivere un (breve) saggio intitolato “Indignatevi” nel 2010.
Fa riflettere, non credete?
Fa riflettere che un francese senta questa esigenza, seppure in occidente si viva in un’era di benessere generale, sicuramente ben lontana dalla situazione venutasi a creare durante la redazione del testo fondamentale citato sopra.
C’è ancora bisogno di indignarsi?
La risposta di Hessel è un “SÌ” deciso.
È incredibile gli innumerevoli spunti che questo libricino offre in “misere” 35 pagine, quasi a voler indurre il lettore a riflettere, non a suggerire soluzioni. E di questa capacità di sintesi e chiarezza, in un mondo fatto di libri prolissi che ampliano a dismisura i vari argomenti, non è cosa da poco.
Hessel, comunque, ci insegna molto in poco tempo, ci insegna a ricordare quali sono i diritti dell’essere umano, che non dobbiamo smettere di crederci e di tentare di metterli in atto.
E che non dobbiamo ignorare quanto ci fa indignare.
Hessel condanna l’indifferenza, sottolinea in modo chiaro e logico l’importanza della lotta non violenta, induce all’insurrezione pacifica contro atti di violenza, non solo contro atti chiari come il terrorismo, ma si riferisce anche alla manipolazione dei media attraverso pochi volti potenti ed oscuri.
Un saggio scritto con grande lucidità e in modo straordinariamente semplice per i contenuti difficili che espone, uno splendido invito a guardare il futuro scritto da una persona nata quasi cento anni fa.
Mauro Biancaniello
Stiamo parlando di “Indignatevi” di Stéphane Hessel – edito da Add editore
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