lunedì 1 febbraio 2010

Coppie di fatto o di propaganda?

Che il periodo pre-elezioni sia un momento di grande propoganda non sarò di certo io il primo a dirlo: si spendono centinaia e centinaia di parole, a volte al vento, promettendo di tutto, mostrandosi a volte garantisti, altre volte conservatori. Par quasi che i candidati vaghino in una linea d'ombra.

In questo contesto possiamo inserire le affermazioni della candidata Pdl alla regione Lazio, Renata Polverini.
Cito alcuni estratti dal suo blog (http://www.renatapolverini.it/2010/02/01/su-famiglia-e-coppie-di-fatto):
"Per quanto mi riguarda al centro della mia politica c’è e ci sarà sempre la famiglia, istituzione cardine della nostra società. (...) sono nettamente contraria a qualsiasi forma di unione che sia definibile o possa apparire come un’altra forma di matrimonio o come un surrogato della famiglia tradizionale. Al contempo credo che chi compie scelte personali differenti debba poter trovare delle forme di tutela per diritti fondamentali, che sono del resto già previste dalla Costituzione e dal Codice civile. Non si tratta di una scelta ideologica, ma di una semplice questione di buon senso. Chi sceglie di non contrarre matrimonio, religioso o civile che sia, oggi è costretto a seguire strade tortuose per vedere concretizzati diritti e doveri reciproci".
Ora io, da persona comune, queste righe le traduco come: W la famiglia tradizionale, al centro della mia politica (e così faccio contenti i miei colleghi di partito e i miei elettori cattolici), ma voglio aiutare la promozione delle coppie di fatto (e così son contenti i miei elettori laici e non sposati); che poi le coppie di fatto siano una forma di unione a cui io, come ho detto, sono contraria, è un altro fatto.

Ma a parte queste dichiarazioni, a parte le mie opinioni, resta il fatto che si sia scatenato l'ennesimo polverone su questo argomento. E vi sembra normale? Guardatevi in giro: vi sono in giro tante unioni omosessuali, tante unioni tra persone laiche che non vogliono andare all'altare e altri invece che, per motivi loro, nemmeno vogliono andare al municipio. Molte di queste unioni sono felici e fanno dei figli, alcune di queste si separano, ma accade anche con il matrimonio tradizionale.
Bisognerebbe far capire alla politica che devono scendere dal piedistallo, che devono guardare com'è davvero fatto il mondo, le vere esigenze delle persone che gli mandano a governare.
Nel 2010 le coppie di fatto dovrebbero essere una normalità consolidata, non un argomento di discussione.

Mauro Biancaniello

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