giovedì 28 gennaio 2010

Gli immigrati non sono affatto tutti criminali... intanto si stralcia la norma antisfruttamento

Tre notizie in un solo giorno che vertono sul tema dell'immigrazione e, come siamo purtroppo abituati, divergono nelle loro conclusioni e motivazioni.

1° notizia
L'ISTAT conferma dei dati di cui molti di noi erano già convinti:
Per quanto riguarda gli immigrati regolari in Italia, il
tasso di criminalità è leggermente più alto di quello degli italiani (tra l'1,23% e l'1,4%, contro lo 0,75%) ed è addirittura inferiore tra le persone oltre i 40 anni.
Invece ai merito agli immigrati irregolari: il 70-80% degli stranieri denunciati sono irregolari. Però notiamo che sul totale delle denunce l'87% riguarda proprio la mera condizione di clandestinità, ovvero il reato commesso da 4 stranieri su 5 denunciati riguarda l'essere stati sorpresi in Italia senza permesso di soggiorno e dunque la violazione delle leggi sull'immigrazione.
Torniamo ancora agli immigrati regolari: questi sono circa 2 milioni e producono il 10% del Pil nazionale, versano all'Inps 7 miliardi di euro e pagano al Fisco una cifra che supera i 3,2 miliardi di euro.
Fonte: http://www.repubblica.it/politica/2010/01/28/news/immigrati_e_criminalit-2107183

2° notizia
Il premier italiano Berlusconi in una dichiarazione di oggi: "I risultati sui nostri contrasti all’immigrazione clandestina sono molto positivi e questo è importante perché una riduzione degli extracomunitari in Italia significa meno forze che vanno a ingrossare le schiere dei criminali."
(citazione confermata da diverse fonti, tra cui i quotidiani on-line di Repubblica e Libero)

3° notizia (che faccio fatica a non collegare con la 2°)
L'aula del Senato decide lo stralcio dell'articolo 48 del disegno di legge comunitaria che prevedeva una delega al governo per l'attuazione di una direttiva europea sull'emersione del lavoro nero, comprese sanzioni per i datori di lavoro che impiegano cittadini extracomunitari irregolari. In particolare tale decreto prevedeva che il governo intervenisse attraverso norme che avrebbero previsto un permesso di soggiorno temporaneo per i lavoratori extracomunitari che avessero denunciato alle autorità competenti la loro posizione irregolare e la non applicazione delle sanzioni per i datori di lavoro che, autodenunciandosi, avessero regolarizzato i dipendenti stranieri irregolari.
Per tale decreto vi era già stato il voto favorevole della maggioranza, ma Gasparri (Pdl) interviene nell'aula di senato: "Riteniamo opportuno non varare l'articolo 48, ma legiferare su tutta la materia in termini generali''.
Subito il capogruppo Udc, Giampiero D'Alia, propone lo stralcio del decreto, per un approfondimento in commissione.
Lo stralcio viene poi approvato ed infine anche il ministro per le Politiche comunitarie, Andrea Ronchi (Pdl), dà parere favorevole alla proposta di stralcio.
Fonte: http://www.repubblica.it/politica/2010/01/28/news/immigrati_lavoro_nero-2106688

Ed eccoci qua. Abbiamo avuto conferma che l'immigrato non è il criminale che lo si dipinge, ovvero che, come abbiamo visto, il reato principalmente commesso è la violazione sulla legge dell'immigrazione. Ora questo non vuol essere una discolpa generale, una legge è sempre una legge. Tuttavia un conto è la credenza popolare dei "negri buoni solo a stuprare e spacciare" un conto è guardare come stanno in realtà le cose.
L'immigrato (regolare o non), non è un santo. Ebbene sorpresa: nemmeno l'italiano è pronto per la beatificazione.
Altro punto: l'immigrato visto finalmente come risorsa. E chi, come me, ha svolto lavori umili nel sociale (e non solo in quel campo), sa molto bene che "l'indigeno" è molto bravo ad andare a scuola e a mandarci i figli, mentre è restio ad andare a lavare i cessi.

Resta il problema dell'immigrazione clandestina e l'articolo 48 sopraccitato mi sembra un ottimo inizio per darsi da fare, una legge che penalizza chi sfrutta persone che stanno messe davvero male. Certo, le mele marce ci sono ovunque, anche nell'immigrato clandestino, ma abbiamo visto, dati alla mano, che non sono proprio tutti dei furfanti.
Invece niente: rimandiamo.
Ovvero: sì, l'immigrazione è un problema impellente. Ma rimandiamolo.............
A questo si aggiunge la dichiarazione di Berlusconi, che sembra voler mostrare come l'immigrazione clandestina viaggi in parallelo con l'aumento della forza lavoro della malavita.
Ora non gridiamo allo scandalo: che siano diversi i clandestini che, volenti o nolenti, si trovano invischiati in malaffari ci sono, lo sappiamo. D'altronde la malavita se ha tanto potere cogliona non è di certo, sa sfruttare le situazione. Ma da qui a far emergere un assoluto parallelismo tra le due cose...

Ancora una volta siamo esortati ad analizzare i fatti nel loro assieme, ancora una volta impariamo che a prendere le notizie a bocconi, ad affidarci ad un istinto conservatore cogliamo solo una parte di verità e ci si allontana dal sentiero della fratellanza, alto simbolo della nostra vera umanità.


Mauro Biancaniello

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