Da 9 anni viviamo nel 21° secolo, ancora oggi non abbiamo debellato una piaga che ci perseguita da millenni: l'intolleranza verso chi è diverso da noi.
Ma ci vogliamo rendere conto che ogni persona è un'isola, con le sue caratteristiche? Che non siamo tutti uguali, che non si può catalogare una persona per il colore della sua pelle, per la nazione che figura sul suo passaporto, per la crocetta che mette quando va a votare, per i libri che tiene in casa?
Chi non ha mai conosciuto una persona con una nazionalità diversa dalla propria? Con preferenze sessuali diverse?
Svegliamoci tutti: la diversità fa parte della nostra vita quotidiana. La diversità si annida anche nella propria famiglia, proprio perché ciascuno è diverso dal'altro.
Eppure si promulgano frasi razziste (cavalcando l'onda della crisi economica), frasi omofobiche.
Mio cugino è divenuto donna.
Una delle persone che stimo di più al mondo è omosessuale e buddista.
La migliore caporeparto che ho mai avuto è slava.
Alcuni dei miei migliori amici hanno credenze politiche diverse dalle mie.
Uno dei lavoratori che più si rimboccavano le mani che ho mai conosciuto è dello Sri Lanka.
Tutto questo in nemmeno 32 anni di vita.
E volete dirmi che la diversità è un problema? Ma se dal confronto col diverso io mi sono sempre arrichito!
Basta con gli slogan, guardiamo bene invece di giudicare con un colpo d'occhio, parliamo con i gesti con chi non capisce la nostra lingua, abbracciamo un omosessuale senza timore.
Basta pararsi il culo, con frasi del tipo "io non sono razzista, però...".
L'essere umano è una creazione meravigliosa che non va omologata in categorie o sondaggi.
Mauro Biancaniello
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