Anita non fa un lavoro per cui serve femminilità, tanto meno è il tipo di donna a cui piace ostentarsi.
Ma anche Anita può provare dei sentimenti:
Verso Jean-Claude, il maestro della città, in un sentimento che mescola desiderio e repulsione.
Verso Richard, all’apparenza un uomo normale in un mondo fatto di mostri, qualcuno a cui donare il proprio cuore.
Verso
Edward, il vecchio compagno di battaglie, per cui dovrebbe provare
amicizia, ma è fermata dalla sua ossessione di uccidere.
Verso
Larry, il giovane apprendista, con solo 4 anni meno di lei, ma che lei
tenta, come una madre, di accudire per proteggerlo dall’oscurità, ben
sapendo che non potrà mai riuscire nel compito…
Il terzo capitolo nella storia di Anita Blake si rivela il più riuscito,
ma anche il più crudo e violento. Il ritmo della narrazione è perfetto.
Un libro avvincente, che non richiede un grande impegno intellettuale,
tuttavia capace di affascinare.
La Hamilton è bravissima nel
prendersi il tempo di far notare, anche nelle situazioni più astruse,
che Anita è una donna, con un cuore e una forte personalità. Che non è
un Rambo in gonnella, ma un personaggio diverso, capace di sbagliare ma
incapace di perdonarsi i propri sbagli.
La cornice in cui sono ambientati questa serie di romanzi diventa sempre più intrigante, sono sicuro che la Hamilton saprà stupirci ulteriormente in futuro.
Mauro Biancaniello
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