Luciana, quando il fratello ha una crisi epilettica, sa cosa deve fare.
Luciana sente il bisogno di sentirsi desiderata, di baciare il ragazzo che ama.
Luciana è un’adolescente e vive nelle periferia di Roma, nel 1962.
Cosa voleva dire essere una ragazza agli inizi degli anni ’60?
Col padre, morto, comunista rispettato dalla comunità, con un patrigno, ingegnere, che non riesce a prenderne il posto?
Quando si vuol essere considerata essere umano, prima di essere considerata donna, scontrandosi contro una società che ancora non è pronta ad accettare la donna come membro di egual rilievo, scontrandosi anche contro i propri egoismi di quattordicenne.
Ma anche se è Luciana a stare sotto la luce dei riflettori, ugualmente si evidenzia il personaggio di Marisa, donna matura, incapace di sottostare ai dettami che non amano le donne forti, le donne capace di fare quanto gli uomini.
E mentre gli uomini parlano, Luciana e Marisa agiscono.
Uno splendido film, in cui la vita di provincia s’intervalla a filmati di repertorio sulla corsa verso lo spazio.
Con personaggi che sanno di vero, capaci di cedere ai loro egoismi, ma anche di capire i propri errori.
Un film che non lesina le parole, seppure preferisca far parlare i volti.
Perché anche un volto che non sorride spesso, anche un volto che non piange speso, è comunque capace di narrare una vera storia.
Luciana sente il bisogno di sentirsi desiderata, di baciare il ragazzo che ama.
Luciana è un’adolescente e vive nelle periferia di Roma, nel 1962.
Cosa voleva dire essere una ragazza agli inizi degli anni ’60?
Col padre, morto, comunista rispettato dalla comunità, con un patrigno, ingegnere, che non riesce a prenderne il posto?
Quando si vuol essere considerata essere umano, prima di essere considerata donna, scontrandosi contro una società che ancora non è pronta ad accettare la donna come membro di egual rilievo, scontrandosi anche contro i propri egoismi di quattordicenne.
Ma anche se è Luciana a stare sotto la luce dei riflettori, ugualmente si evidenzia il personaggio di Marisa, donna matura, incapace di sottostare ai dettami che non amano le donne forti, le donne capace di fare quanto gli uomini.
E mentre gli uomini parlano, Luciana e Marisa agiscono.
Uno splendido film, in cui la vita di provincia s’intervalla a filmati di repertorio sulla corsa verso lo spazio.
Con personaggi che sanno di vero, capaci di cedere ai loro egoismi, ma anche di capire i propri errori.
Un film che non lesina le parole, seppure preferisca far parlare i volti.
Perché anche un volto che non sorride spesso, anche un volto che non piange speso, è comunque capace di narrare una vera storia.
Mauro Biancaniello
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