Stéphane Hessel è un’ottimista, ma non è inguaribile. Egli ha fiducia nell’umanità, ma questa fiducia non lo rende cieco davanti agli errori del mondo.
Seppure rispetti la cultura di ogni paese, questo vecchio saggio già da tempo ci insegna a vedere il mondo come un tutt’uno, con la necessità di trovare una via comune a risolvere i problemi più gravosi dell’odierna società: violenza, degrado dell’ambiente, l’economia ultrafinanziarizzata e cieca all’umano.
Incalzato dalle ottime domande di Vanderpooten, Hessel dice la sua sui temi che, a mio avviso, gli sono più a cuore: l’ecologia, il riformare la classe politica, la collaborazione tra paesi che trascenda i bisogni economici.
Come anche nel precedente “Indignatevi!”, ancora una volta Hessel esprime il suo pensiero con chiarezza, suggerendoci, appunto di “impegnarci”. Ma non ha la supponenza di darci ricette, ci indica delle possibilità, delle vie che potremmo intraprendere.
Esemplare è la sua proposta di un organismo internazionale che vigili sul benessere del pianeta e che possa influire anche sulla vita dei cittadini, oltre alle necessità strettamente legate alle singole nazioni.
Propone progetti ambiziosi, forse anche utopici, esortando il singolo e la comunità a darsi da fare per migliorare questo mondo e lo fa in questo momento di rabbia e confusione.
Ed ancora una volta i suoi consigli possono esserci preziosi.
Mauro Biancaniello
Stiamo parlando di “Impegnatevi” di Stéphane Hessel con Gilles Vanderpooten– edito da Salani editore
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