Michael Beard ama le belle donne che cucinano benissimo, possibilmente giovani. Lui ormai ha una certa età, è fuori forma massima e ha un carattere che è un misto di egocentrismo e forzate buone maniere. Dimenticavo: quando era giovane ha vinto il premio Nobel per la fisica.
Ho comperato questo libro durante un viaggio a Londra e, dopo 4 giorni passati a vedere tappezzati i muri con la pubblicità di questo romanzo, me lo sono trovato davanti, per caso, a un prezzo invitante in un’edicola. C’era un commento, pubblicato sulla pubblicità, che mi aveva colpito: “Selvaggiamente divertente”.
Ci vuole un po’ ad entrare nel mondo che McEwan ha creato, il suo scrivere con disincanto di questo strambo personaggio che appare sin da subito poco simpatico, ancora più tempo per capire dove fosse il selvaggio divertimento proposto. Nelle prime centinaia di pagina si sorride sì, anche spesso, con un humour inglese glacialmente intrattenente. Ma poi, quando Beard si ritrova al Polo Sud e, per un bisogno d’emergenza, si ritrova con il pene semicongelato ho cominciato a ridere… e non ho più smesso. Le risate si sono fatte più forti quando durante una manifestazione contro di lui (creatasi per via di un’infelice scelta di parole), gli viene gettato addosso un pomodoro; lui lo raccoglie al volo e, con noncuranza, lo ritorna alla mittente con fare innocente, colpendola però in pieno viso.
Oltre a questo straordinario personaggio, il romanzo ha il suo punto di forza nella visione cinica della lotta contro il surriscaldamento globale, ben dimostrato dal modo in cui Beard giudica gli attivisti, i quali, a suo parere, sono felici e passionari solo quando parlano di catastrofi imminenti.
Un libro intelligente quanto ironico, scritto con abilità da uno scrittore capace di prendere in giro le paure dell’umanità pur non togliendo loro alcuna dignità. L’unica dignità infranta è quella di Michael Beard, ma, ve l’assicuro, a volte se lo merita proprio.
Mauro Biancaniello
Abbiamo parlato di “Solar” di Ian McEwan – edito da Einaudi nella collana “Supercoralli”
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