Heathcliff era un bambino fortunato: salvato dalla miseria da un uomo ricco e caritatevole, accolto nella sua famiglia e legato da un grande amore alla bambina che cresceva con lui.
Heathcliff è un uomo amareggiato: il figlio dell’uomo che l’ha adottato lo ha allontanato, gli ha negato l’istruzione che il suo stesso padre gli aveva concesso, gli ha negato ogni rapporto con sua sorella.
Alcuni affermano che “Cime tempestose” è un storia d’amore. Tale definizione, a mio avviso, non da giustizia al romanzo: in questo romanzo vi è l’amore, certamente, ma è sempre a un passo a trasformarsi nella sua immagine speculare: l’odio.
Heatchliff conosce poco l’amore, ma diviene, proprio per un amore (in parte) negato un maestro d’odio. È un personaggio fuori dall’ordinario. Come non condannarlo quando usa la violenza (Heathcliff è un maestro nell’assoggettare e della violenza psicologica), eppure non si riesce a non trovarli una scusante, considerata la sua vita, che il lettore conosce quasi nel dettaglio.
È un romanzo pieno di personaggi che vivono nella ricchezza e nell’agio, ma i due personaggi principali, Elena e Heatchliff, provengono dal popolo e del popolo hanno le caratteristiche migliori e peggiori: l’amore incondizionato e il rancore profondo, la mancanza di necessità di beni superflui e la voglia di arricchirsi.
Il romanzo è raccontato da un narratore, che si rivolge ad un’altra narratrice, la quale, a sua volta, racconta alcuni fatti come le sono stati trasmessi da altri narratori. Un groviglio di storie, su cui la Brontë fa luce senza appesantire la lettura.
Un grande romanzo, giustamente rimasto nella storia. Risente (ma come non potrebbe) a tratti di uno stile che andava benissimo nel ‘800 ma che al lettore moderno potrebbe sembrare antiquato, eppure questo non rovina affatto la lettura; bastano una decina di pagine per entrarne nello spirito.
Un applauso ad Emily Brontë, bravissima promessa troppo presto sottratta al mondo.
Mauro Biancaniello
Abbiamo parlato di “Cime tempestose” di Emily Brontë – edito da Garzanti nella collana “i grandi libri”
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