sabato 31 dicembre 2011

Il concerto

Si parte con un ex direttore d'orchestra che, per punizione, è stato degradato a uomo delle pulizie.
Poi arriva un fax, lo legge la persona sbagliata e inizia la preparazione di un viaggio, fatto di alcool, russi rumorosi e festeggianti, vecchie idelogie comuniste, ebrei che vendono telefonini cinesi da contrabbando... e la rivelazione della vera sorte di due genitori...

Vi pare un'accozzaglia di situazioni assurde? Ebbene, proprio in questo vi è uno dei punti di forza dello splendido "Il concerto" di  Radu Mihaileanu. Lo spettatore si fa avvolgere in quest'aria di salubre follia, anche perché abilmente mischiata con uno sguardo sincero e vero su quanto ci sia di meraviglioso nella debolezza umana.

Un film che porta lo spettatore ad attraversare tutte le gamme delle emozioni: la risata, la commozione, la rabbia verso le ingiustizie, la speranza per un successo che appare impossibile.

L'alta bellezza di alcuni ottimi brani di musica classica si misurano con la magia dell'intuzione e della spontaneità.
Dopo un stupendo assolo di violino la musicista affermata chiede allo zingaro: "Qual'è la tecnica che ha usato?" E lui, stupefatto, le risponde: "Ma di cosa sta parlando?"

Vi è il mondo reale, a volte grigio e troppo serio, e vi è l'umanità, a volta piena di magia. Mihaileanu sa mescolare entrambe a dovere, creando un cocktail che non puo' fare a meno di emozionare.


Mauro Biancaniello

Nessun commento:

Posta un commento