La strategia secondo Sun Tzu
3. Il piano di attacco
- Puntare alla distruzione dell’armata nemica
- Intervenire sull’armata nemica
Di certo la migliore è la seconda, in quanto Sun-Tzu ribadisce che è meglio vincere una battaglia prima ancora che inizi, mutando le condizioni dell’avversario, piuttosto che puntare sul suo annientamento: un vero combattente vince senza attaccare e non si lascia trascinare nel conflitto.
Tale attuazione segue tre fasi:
1. Indebolire il nemico
2. Indebolire le sue alleanze (se il nemico resta pericoloso)
3. Attacco alla fortezza nemica (se tutto il resto fallisce) con i
mezzi migliori a disposizione
mezzi migliori a disposizione
Il principio, quindi, è di indebolire il nemico affinché non possa attuare una strategia efficace, portarlo ad essere talmente in soggezione dall’astenersi da qualsiasi tentativo di attacco.
Ma se si arriva alla 3° fase, bisogna essere pronti, poi, a soffocare ogni tentativo di resistenza (evitando di far trattenere le truppe sul luogo del conflitto) e trarre ogni beneficio dalla sconfitta del nemico.
Nell’attuazione delle suddette fasi, bisogna capire le proporzioni di forza tra gli eserciti, valutando, quindi, se non è più saggio un accerchiamento, uno smembramento in sezioni del proprio esercito o, addirittura, un attacco diretto.
In caso di attacco avversario, il principio è lo stesso dello Judo:
Nessun azione di contrattacco, bensì preparasi a resistere all’attacco, sfiancando l’avversario.
In conclusione, bisogna cercare di affrontare solo battaglie che possono essere vinte, evitando il conflitto aperto, erodendo la forza dell’avversario. Bisogna dosare le proprie forze, avere il sostegno del circolo sociale in cui si agisce e poter contare su aiuti fidati.
Un piano di attacco senza la dovuta preparazione, porta alla creazione di incognite che possono influire in modo nefasto sulla riuscita dell’attacco stesso.
Sun Tzu afferma che esistono cinque tipi di comandanti che ottengono vittoria:
quelli che sanno quando dare battaglia, e quando astenersene;
quelli esperti nell’impegnare la giusta quantità di uomini;
quelli che riescono a indurre ufficiali e subordinati a nutrire gli stessi desideri;
quelli che affrontano il pericolo con la giusta preparazione
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