giovedì 18 ottobre 2012

Dare battaglia

La strategia secondo Sun Tzu
2. Dare battaglia


La battaglia, secondo San-tzu, è l’ultima risorsa, tuttavia non deve essere mai scartata come possibilità, preparandosi ad affrontarla impiegando al meglio le proprie risorse e organizzando tutto nei dettagli.
La battaglia, se avviene, deve essere portata ad essere breve, onde evitare logorio delle forze militari.
Se la vittoria richiede il prolungamento, le truppe perdono vigore e lo spirito scema.
Occorre anche lungimiranza, evitando di anteporre le spese militare a tutti i costi (ad esempio con tasse), evitando, così, una forte fuoriuscita dalle casse statali.
Quando (…) si esauriscono le risorse, gli altri signori feudali insorgono, approfittando di un deterioramento delle cose.
Inoltre non bisogna concentrarsi solo sul conflitto imminente: se si spostano tutte le proprie truppe sul campo di battaglia, i confini resterebbero scoperti e sarebbero facili preda di invasori. Quindi prima di deconcentrare le proprie forze, bisogna indebolire il nemico con la strategia, ad esempio privandolo delle vettovaglie, oppure aumentare il dissenso tra i ranghi “viziando” i soldati prigionieri con doni e cortesie (affinché la loro fede nel proprio esercito vacilli, avendo ricevuto del bene dall’avversario e, quindi, incrinando la risoluzione del singolo soldato che può espandersi ai suoi commilitoni).
Chi uccide il nemico provoca rancore.
In sintesi, quindi, l’avversario va battuto in uno scontro di volontà: usando l’astuzia, le risorse a disposizione, si impone all’altro il modo in cui ci si confronterà.

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