"Forse ritrovo lì la mia anima"
A Pippo Delbono piace viaggiare
molto.
Durante un viaggio può capitare di
trovarsi in situazioni molto diverse da quelle abituali, a volte anche
drammatiche. Durante un viaggio non si può mai avere una certezza.
A Pippo piace proprio buttarsi in
mezzo alle situazioni (e anche un po’ perdersi). Se all’inizio si da degli
obiettivi, come visitare determinati luoghi, spesso, quando è solo, finisce a
lasciarsi guidare dalla situazioni, scoprendo dei luoghi affatto ordinari, che
portano a provare sensazioni e impressioni fortissime.
Nel 1998 Pippo si trovava a Bali e ha
assistito ad un funerale.
Ma questa volta non si trattava di un
caso, era un evento organizzato. Lui e gli altri del gruppo di turisti vengono
portati a poca distanza in automobile dall’albergo, in uno slargo dove era
stato allestito un altare. Scesi dal pullman, è stato loro detto di sedersi e
di aspettare.
Sono rimasti lì per quasi due ore e
mentre sembrava che non stesse accadendo nulla, in realtà, a tratti, qualcosa
succedeva: qualcuno arrivava e collocava la foto del morto sull’altare, delle
donne portavano dei frutti, alcuni abitanti del posto uscivano di casa e si
sedevano davanti alla soglia. Era un ritmo lento, dilatato.
Poi, all’improvviso, arrivano
portantini e donne con gli abiti colorati. Il morto viene portato fuori di
casa, con i familiari a seguito. Qualcuno si siede sul cadavere, come a voler
impedire che si possa muovere. Iniziano a muoversi tutto, sempre più
rapidamente, e Pippo e gli altri turisti si ritrovano a correre dietro al corteo.
E poi, durante il tragitto, la gente
ha cominciato a ridere, a giocare con il morto, a tirarsi del fango. Non era
più come essere a un funerale, tanto che Pippo, a un certo punto, ha
dimenticato che c’era un cadavere tra loro: appariva come una festa.
Infine sono arrivati alla fine del
corteo e l’atmosfera è cambiata nuovamente: Davanti a dove il cadavere sarebbe
bruciato tutto era calmo. Una donna andò ad abbracciare il cadavere, avvolto in
una serie di stuoie di iuta. Poi hanno iniziato a srotolare le stuoie e,
infine, il cadavere è stato fatto bruciare.
A Pippo rimase impresso lo sguardo
dei bambini del posto, che guardavano le fiamme che salivano dal morto come
fossero luci di un luna park.
Pippo porta sempre qualcosa con sé
dai suoi viaggi: quanto lo commuove profondamente lo porta via e lo mette nel
suo lavoro di teatrante. Ma non si tratta di mettere in scena rituali o danze,
bensì di qualcosa di più profondo: In
qualche modo io rubo l’anima. O forse ritrovo lì una mia anima.
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