domenica 10 novembre 2013

L'India di Gandhi

GANDHI di Giorgio Borsa
1. L'India di Gandhi


L’India è una nazione grande, la cui dimensione è pari a tutta l’Europa, esclusa la Russia.
Talmente grande, che in essa troviamo 3 gruppi etnici distinti (Caucasico, Mongolico ed Etiopico).
Ai tempi dell’”India di Gandhi” (1930), si contavano 12 gruppi linguistici, per un totale di 220 lingue.
Fondamentali (e variegati) anche le credenze religiose; ad eccezioni dei culti minori, si contavano 6 religioni principali: Maomettiani (concretati soprattutto nel Bengala orientale e nel Punjab), Buddshisti (per la maggior parte in Birmania), Parsi (Bombay), Cristiani (soprattutto tra aborigeni e caste inferiori) e, ovviamente, gli Indù.
L’Induismo, come anche l’Islamismo, è una religione basata su cultura e civiltà millenaria. Proprio per questo si veniva a creare l’antagonismo tra le due religioni, separate da un abisso culturale.
La popolazione indiana era quasi esclusivamente rurale, con campi che non si trovavano sul proprio terreno, ma spesso a chilometri di distanza. Alto, comunque, il numero di braccianti tra la popolazione.
Nonostante l’aumento di irrigazione tramite pozzi, la coltura indiana dipendeva principalmente dai Monsoni, quindi soggetta alle condizioni climatiche. Da quanto sopra, si può dedurre quanto fosse misera la vita per il contadino indiano. Oltre ai pochi introiti, alla povertà si sommano enormi indebitamenti: anche i più poveri hanno sempre speso grandi somme per le cerimonie (funerali, matrimoni, etc.).
La struttura sociale indiana si può dividere in 3 punti: Casta, famiglia e villaggio. Il villaggio indiano è un perfetto esempio di vita comunitaria autonoma da tempi ancestrali.

-          Casta
Il sistema castale esiste da oltre 3'000 anni in India ed è andando sempre più ampliandosi. Infatti si contano oltre 2'000 jâti (caste). Originariamente esse si dividevano in 4 categorie:
Brahamani (sacerdoti)
Kshatriya (guerrieri)
Vacya (commercianti)
Cudra (lavoratori)
Si sono poi aggiunte caste che si rifanno a tribù/razze distinte e alle professioni che si sono create.

Ogni casta costituisce una corporazione chiusa, con le proprie leggi e statuti e comuni riti religiosi. Il contatto con membri di altre caste, specie nei tempi addietro, era da evitare.

Esiste una graduatoria delle classi, che funge da livello gerarchico tramite il quale esse s’interfacciano. Tale graduatoria è dovuta alla “purezza” della classe: Tanto più la casta è elevata, tanto più essa è pura. Una derivazione di tale gerarchia è alle base di un complesso codice di comportamento che si deve assumere a dipendenza dell’appartenenza all’una o all’altra classe. Tale particolarità, come si può immaginare, è stato a lungo un grande ostacolo alla modernizzazione di questa nazione.  
Ci troviamo di fronte a una caratteristica culturale fondamentale di questa nazione, il cui sistema castale è definito dai testi sacri indù.
Se, infatti, si pensa che l’indù si basa (anche) sul concetto di karman, ovvero che il buono o cattivo destino è frutto delle esistenze precedenti, e su quello del samsara, ovvero che la vita fisica è solo un bagliore di un’esistenza fatta di successive rinascite, è chiaro come un sistema di caste (anch’esso generazionale e, quindi, soggetto alla fato del samsara),  abbia potuto essere così longevo e resistere alla modernità.

-          Famiglia
Il nucleo famigliare, nell’antica India, era un gruppo di famiglie che si potevano estendere anche per 4 generazioni e la cui podestà è esercitata dal maschio più vecchio.
Tale sistema, di nuovo altamente gerarchico, si è trovato a cozzare spesso con la modernità, con figli che pretendevano di usare il loro diritto (a cui tempi addietro non si ricorreva), di ricevere la loro quota di spettanza (ovvero moneta sonante) e di andare a vivere per conto loro.

-          Le classi
Le classi inferiori nell’India di Gandhi erano praticamente analfabete.
Se quindi le classi inferiori erano contadini e operai, le classi superiori e più colte erano avvocati, medici, professori, giornalisti, insegnanti e funzionari di alto grado. Accanto a questa classe emergeva da tempo sempre più spesso quella formata da mercanti e finanzieri, formatasi grazie all’esperienza delle Compagnie delle Indie.
Leggermente inferiore la classe dei proprietari terrieri, spesse persone che governavano le loro campagne stanno in città.

-          La Gran Bretagna
L’Inghilterra, a quei tempi, amministrava 3/5 dell’India continentale e 4/5 della sua popolazione.
Il restante territorio/popolazione era legata alla Gran Bretagna da trattati che gli rendevano, in pratica dei protettorati.
L’amministrazione indiana  era distinta in diversi rami, nelle cui alte sfere vi erano unicamente cittadini brittanici.
Anche l’esercito sottostava agli ordini di ufficiali britannici.


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