lunedì 26 novembre 2012

Mille splendidi soli

Ferisce l’animo leggere delle storie di questo libro.
Sappiamo che Miriam e Laila non sono mai vissute, eppure, purtroppo, sappiamo che la loro è una storia fin troppo uguale a quella di altre donne.
Questi due personaggi inventati si muovono sulle strade di Kabul.
E la storia di Kabul è nota a tutti.

Si vede sorgere questa città, divenire una perla di uguaglianza, una manna per la cultura e la tradizione, eppure capace di rinnovarsi, di migliorare.

Poi la guerra.

E gli spari.

E la gente uccisa, vittima di un folle fuoco incrociato.

O da altrettanti folli tentativi di interpretare un credo religioso.

Scorrono i bellissimi versi del Corano in queste pagine, la bellezza e la profondità spiritualità di queste parole. È questo il dono che Hosseini, l’autore, fa dono a noi occidentali.
Egli condivide con noi la storia recente del suo popolo, ci fa entrare nelle loro vite, facendoci assaggiare, con la mente, il nutrimento di corpo e anima del popolo afghano.

La vita delle donne di Kabul è qui narrata sicuramente con toni narrativi, eppure il lettore giovane forse nemmeno immaginava quanto, qualche decennio fa, fossero simili alle donne delle nostre latitudini, immerse nel moderno, forse divise tra la scelta tra tradizione ed emancipazione.
E come duole il cuore vederle invece, poi, denigrate, spogliate della propria identità attraverso la costrizione del burqa, obbligate a non poter camminare da sole per strada.

Hosseini, dopo il (giustamente) celebrato “Il cacciatore di aquiloni”, ci offre un libro scritto ancora meglio rispetto a quello che l'ha preceduto.
Un libro ancora più vero, ancora più capace di scavare nella sofferenza e di mostrare la gioia di piccole consuetudini quotidiane.

Perché è questo il talento di Hosseini: mostrare con semplicità il mondo e la cultura in cui è cresciuto, non omettendo le tragedie e neppure esagerandole, eppure capace di mostrare, sempre, uno spiraglio di luce.


Mauro Biancaniello

Stiamo parlando di “Mille splendidi soli” di Khaled Hosseini

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