Lo fa in buona fede,
cercando di proteggerci, ma arrecando danni forse ancora maggiori.
Estefan, questo, non
lo sa ancora e vaga a stento in una vita che scorre al ritmo di un film dell’orrore…
Questo (e molto altro)
è “La colpa”, della giovanissima Lorenza Ghinelli, un’autrice con uno stile davvero
coinvolgente: raramente si vedono nei romanzi dei dialoghi talmente energici e
taglienti.
Ma il suo punto forte,
è lo si vede chiaramente, è una capacità visionaria straordinaria, capace di
far immergere completamente il lettore nei pensieri del personaggio.
Quello che sembrano
poche righe sono invece dettagli essenziali, ben assemblati per far comprendere
al meglio ciò che i personaggi pensano in quel momento.
Un romanzo che sfugge
con agilità a ogni tipo di classificazione, mischia con maestria visione e
realtà. Ne esce un quadro che, proprio quando appare divenire troppo cupo, fa
filtrare un po’ di luce.
Le storie di Estefan,
Greta e Martino si intrecciano con facilità, dimostrando la crudeltà della
vita, ma, ed è questo il messaggio chiave, la voglia di sognare una vita migliore.
Non ci sono eroi in questa storia, i demoni (interiori) vengono affrontati
solamente quando non c’è via di scampo… ed in questo la Ghinelli si dimostra autrice
attenta nel non rifugiarsi nella “storiella a lieto fine” “senza macchia né
paura”. Lei sceglie di raccontare scomode verità: lo fa portando il lettore a
riflettere su temi a cui preferirebbe non pensare, tuttavia intrattenendolo con
un romanzo dal ritmo superbo.
Stiamo parlando de “La
colpa” di Lorenza Ghinelli
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