Poca musica in questo film, a sottolinerare la violenza degli spari, di un volume esagerato e molto realistici.
Michael Mann, come spesso fa, è crudo nella sua rappresentazione della
realtà e anche se mostra la vita di John Dillinger in forma romanzata,
il suo tocco reale è sempre ben presente.
Quella che, ad una prima occhiata, pare essere una storia di un Robin
Hood innamorato, si dimostra invece uno spaccato di vita di un
criminale, così innamorato della sua immagine da voler farsi amare dai
cittadini.
Ma Mann sbatte il protagonista in faccia alla realtà, fatta di sangue e violenza.
Un film che balla sulla linea che divide gli ideali dalla realtà dei
fatti, ben dimostrata dai compromessi che l'agente speciale del FBI
Purvis deve compiere per far sì che i criminali paghino: una corsa
continua, che spinge le indagini ben oltre i limiti fissati dalla
giustizia e dalla morale.
Johnny Depp ed Erica Bana sono grantici nelle espressioni (bravissimo
Depp quando si sforza di sorridere ad una donna che ha appena
conosciuto), a mostrare che la vita che entrambi hanno scelto, seppure
da parti opposti delle barricate, non permette di vivere pienamente
l'umanità.
Un film girato con maestria, con più livelli di lettura. Peccato solo
che a tratti risulti lento... ma questo non influisce sulla qualità
globale del film, che si dimostra, nel suo genere, come un ottimo
esempio da seguire.
Mauro Biancaniello
Nessun commento:
Posta un commento