domenica 11 novembre 2018

QUEL CHE NON SARÀ

Coi piedi nudi mi avvicino 
al proscenio e mi volto
e le immagini
sullo schermo scorrono,
scorrono,
scorrono
A tratti rido, piango o resto
indifferente
Anche il pubblico ride,
applaude, disapprova
in silenzio
Non me ne curo
Pensavo mi importasse
di loro
Invece questo è mio
Questi sprazzi di vita
non vissuta
di vita che avrebbe
potuto essere ma non è stata
e che spesso non potrà
mai essere
Poi il buio e le luci
sul proscenio e mi devo
voltare
Il pubblico attende e dovrei dire
qualcosa
ma non riesco
Son le lacrime a fare
il mio discorso
Le lacrime che hanno
atteso di vedere tutto
ma che hanno
scelto i fotogrammi
quelli che loro
le lacrime
già sapevano
Già sapevano che
sarebbe stata proprio quella
la scena
che avrei voluto vivere
quella scena che
ora arde e scompare
mentre il palco inizia
a bruciare

Nessun commento:

Posta un commento